Alfano annuncia: “I giudici di pace andranno in rete, i ricorsi direttamente on line”

Pubblicato il 8 Maggio 2010 - 18:40 OLTRE 6 MESI FA

Code agli sportelli, tempi lunghi e difficoltà di accesso alla giustizia intesa come servizio al cittadino, per questo i ricorsi al giudice di pace potranno essere fatti on line. Ad annunciarlo in un video messaggio sul web lo stesso ministro della giustizia Alfano. «Il sistema dei giudici di pace smaltisce e gestisce ogni anno 2 milioni di procedimenti». È l’esordio del ministro. «Lo abbiamo visto da importanti e veritiere trasmissioni televisive». E poi la novità: «Abbiamo individuato la strada per risolvere tutto questo e ci stiamo già riuscendo perché abbiamo messo tutto il meccanismo di funzionamento dei giudici di pace su internet al sito del ministero».

In pratica da casa, si potranno inserire i dati dei propri ricorsi e controllare a che punto sono, sempre on line. «Risolvendo – dice il ministro – l’altro grande dramma del cittadino italiano rispetto alla giustizia: “che fine ha fatto il mio ricorso?”. Questo lo potremo sapere direttamente accedendo al sito e vedendo a che punto siamo arrivati. È la prova – rivendica orgoglioso – che stiamo riformando il Paese attraverso le leggi ma che le riforme passano anche per buone idee che si sviluppano amministrativamente attraverso la digitalizzazione e la prassi».

Le possibilità di ricorrere online al giudice di pace raddoppiano, è scritto sul sito del ministero: dopo l’opposizione alle sanzioni amministrative, da oggi il cittadino può proporre ricorsi via internet anche contro i decreti ingiuntivi. In questo modo, il cittadino potrà accedere più rapidamente ai servizi della giustizia e i procedimenti davanti ai giudici di pace saranno più veloci e trasparenti. L’amministrazione della Giustizia, inoltre, risparmierà su costi e risorse e risulterà particolarmente semplificato anche il lavoro negli uffici delle grandi città, dove si riversa una grande quantità di ricorsi.

«Inaccettabile che i cittadini possano vivere meglio utilizzando tutti i servizi della rete ma non possano accedere alla giustizia attraverso internet, i suoi benefici, la sua trasparenza, la sua velocità. Ecco perché abbiamo messo in rete i processi riguardo ai giudici di pace e crediamo che questo possa raggiungere due grandi risultati: fare risparmiare tempo ai cittadini – e se il tempo è uguale denaro il risparmio è grosso perché di tempo se ne perdeva tanto – e far risparmiare soldi allo Stato, che alla fine sono sempre soldi del contribuente». «In tanti – conclude Alfano – parlano di riforma della giustizia, in tanti immaginano che possa essere solo una questione di polemica politica: noi la riforma la facciamo ogni giorno attraverso l’efficienza e scelte che migliorano la qualità della vita dei cittadini».