Alfano: “Scarto irrisorio: il Viminale non ufficializzi i dati”

Pubblicato il 26 Febbraio 2013 - 00:58| Aggiornato il 5 Agosto 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – I dati del Viminale ”sono soggetti inevitabilmente ad un margine di errore certamente superiore allo scarto dei voti, davvero minimo, che si registra tra le prime due coalizioni della Camera”. Per questo il Viminale non può dichiarare il vincitore”: lo ha chiesto Angelino Alfano, segretario del Pdl. Ma il Ministero dell’Interno non ci sta, e continua a dare i dati degli scrutini fino a quelli definitivi, pur sottolineando che si tratta sempre di dati ”ufficiosi”.

“I dati diffusi dal Viminale, come ha ricordato il Ministro Cancellieri nei giorni scorsi, si legge nella nota diffusa dal segretario del Pdl, sono solo dati ufficiosi che vengono raccolti con metodi empirici soggetti inevitabilmente ad un margine di errore. Anche se tale margine è molto contenuto, esso è però certamente superiore allo scarto dei voti, davvero minimo, che si registra allo stato tra le prime due coalizioni della Camera”.

”In queste condizioni, come sempre avviene negli Stati Uniti, l’autorità preposta alla diffusione dei dati ufficiosi non può che dichiarare il ‘too close to call’, cioè l’impossibilità di dichiarare il vincitore considerato lo scarto irrisorio di voti a livello percentuale ed assoluto”.

”Solo gli Uffici Centrali circoscrizionali e solo l’Ufficio Centrale presso la Corte di Cassazione, ha spiegato Alfano, potranno calcolare con certezza, sulla base dei verbali di tutte le sezioni, la coalizione che ha effettivamente conseguito il maggior numero di voti ai fini dell’assegnazione del premio di maggioranza nazionale”.