Le “onorevoli” fatiche di Alfonso Papa: auto fantasma, amiche che “fumano”, orologi “scontati”

di Sergio Carli
Pubblicato il 23 Giugno 2011 - 16:36 OLTRE 6 MESI FA

ROMA-Le “onorevoli” fatiche di Alfonso Papa. Era il settembre dell’anno scorso e l’onorevole doveva occuparsi di sicurezza e controllo del territorio, e anche un po’ di immigrazione clandestina. Infatti in un  giorno di quel settembre telefona, anche lui come altri prima e più importanti di lui, ai Carabinieri, anzi ad un carabiniere amico suo. Segnala al maresciallo Guido La Monica un’auto parcheggiata in un paesino del Trevigiano, Cisone Val Marino, località Gai. E’ il paese di Gianna Sperandio, altra amica, ventenne, di Papa. La fatica, l’incombenza e il cruccio dell’onorevole sono alquanto privati, ma cosa non si fa per mantenere l’ordine pubblico. Dunque Papa chiede al telefono al maresciallo: “Se possiamo, se riusciamo a fare un controllo, almeno fino a martedì, perchè dentro questo cortile di questa casa ci sta una macchina importante, molto bella, perchè lì la zona è piena di marocchini e hanno tentato un paio di volte di rubarla…”. Insomma Papa chiede al carabiniere di vigilare su una macchina che gli sta a cuore. Uso privato dell’Arma? Sì, va bene, ma non stiamo a sottilizzare: le vie della lotta al crimine sono infinite e talvolta passano per il cortile di casa. Ma non è così semplice, infatti il maresciallo si dice pronto a segnalare alla stazione dei Carabinieri. Al che l’onorevole dice che no, alla stazione no: “No, senza dire niente, senza passare dalla stazione, ci vorrebbe uno che senza fare troppe domande passi la notte di lì un po’ di volte…”. E perchè mai tanta “discrezione”? Perchè dice Papa: “La situazione è un po’ delicata: se si rubano la macchina non si può fare denuncia”. Il perché non si possa denunciare l’eventuale furto di quell’auto la telefonata intercettata non dice, ma ognuno può chiedersi: in quali casi non si può denunciare che ti hanno rubato la macchina? Indovina…

Si è fatto gennaio e d’inverno arriva l’altra fatica dell’onorevole: Gianna Sperandio è stata fermata dalla polizia con otto grammi di marijuana. E’ stata trattenuta in Questura, anche lei, come altra prima più nota di lei. Le hanno preso le impronte e sequestrato i telefonini. Gianna telefona ad Alfonso e l’onorevole le dà dei paterni consigli: non prendere l’auto per tornare a casa, non farsi pedinare, disfarsi della scheda telefonica con cui lo sta chiamando, comprarne un’altra. Papa non si mostra sorpreso: chiede alla Sperandio se quello che le ha dato la “roba” è lo spacciatore abituale oppure un altro. Consigli e preoccupazioni per tutelare la ragazza? Sembrano proprio consigli e preoccupazioni per impedire che chi ha “attenzionato” la ragazza possa risalire fino a lui.

Terza fatica dell’onorevole: stavolta siamo a Napoli e l’interlocutore di Papa è Gennaro Giuliano, per l’occasione l’uomo degli orologi. Ne garantisce a Papa uno che vale 16.200 per soli cinquemila. Non è affare isolato, infatti Papa altri orologi “scontati” ha acquistato da Giuliano e con lui tratta, con reciproca soddisfazione, “permute”.

Controllo privato, per mezzo di carabiniere amico, di auto non denunciabili. Assistenza legale, con tanto di consulenza di depistaggio, all’amica fermata per droga. Proficuo scambio e mercato, da mano a mano e non in negozio, di orologi da migliaia di euro. Sono tre “onorevoli fatiche” dell’onorevole. L’altro giorno in aula a Montecitorio è andato a porgere la mano a Berlusconi e a farsi fotografare dietro di lui. La Camera dei deputati deve decidere su di lui, se dare via libera ai magistrati oppure coprirlo con onorevole scudo. Maurizio Paniz, suo collega parlamentare del Pdl, quello del “Ruby era per Berlusconi la nipote di Mubarak” ha detto che contro Papa c’è evidente “fumus persecutionis”. Chi può dubitarne visto il curriculum e l’agenda delle fatiche e crucci dell’onorevole?