Alto Adige, Biancofiore: “Pdl addio, stop alla dittatura Gasparri, vado con Scajola”

Pubblicato il 22 Maggio 2011 - 15:34 OLTRE 6 MESI FA

Micaela Biancofiore (foto LaPresse)

ROMA – “Adesso c’e’ da lavorare ”per i ballottaggi. Poi con la mia corrente andiamo via. Fondiamo un movimento che sarà molto vicino alle posizioni di Scajola e sempre pro Berlusconi, ovviamente. Ma con la dittatura di Gasparri ho chiuso”.

E’ duro l’attacco che Micaela Biancofiore, deputata e coordinatore del Pdl in Alto Adige, lancia non solo a Gasparri ma a tutto il ”manipolo di notabili che sta guidando il partito a Roma” e che ne sta ”erodendo il consenso”.

Della gestione del partito, rivela in una intervista al Corriere della Sera, ha parlato con Frattini, che ”e’ sbigottito quanto me. Con Cicchitto, che mi ha dato ragione e mi ha detto di portare pazienza. Ma so che anche Matteoli e’ perplesso con questa dirigenza nazionale”. ”Dopo quattro anni di vessazioni, ingiurie, sevizie personali – dice – sono distrutta, vado via”. Perche’ ”e’ un amore finito che forse ho vissuto univocamente, come nelle storie infelici”. E la colpa, in primis, e’ di ”quell’incapace di Maurizio Gasparri”: in Alto Adige ”sue le candidature perdenti, le soluzioni pasticciate e consociative, la distruzione di fatto del partito”.

E’, rincara la dose, ”un autoritario, un arrogante, un violento. Uno che se sei donna tende soltanto a denigrarti”. Certo, nel partito, in particolare per la ”selezione della classe dirigente” altre donne tacciono. ”Ma perche’ alcune di noi si sono ben accucciate sotto la coperta del potere degli uomini. Ed e’ chiaro che io adesso parlando mi sto inimicando molti notabili..non conviene..”.