Altro giro di giostra in Rai: “scendono” i direttori di Tg3, Rai Internazional, Tgr

Pubblicato il 30 Settembre 2009 - 19:03 OLTRE 6 MESI FA

Mauro Masi

L’appuntamento c’è, i nomi pure: alla Rai parte un altro giro di giostra con chi viene fatto salire e chi viene fatto scendere. Dalle direzioni di reti e testate, quelle che ancora non sono state sottoposte al “cambio”. Giovedì primo ottobre il Consiglio di amministrazione, su proposta del direttore generale e con l’assenso del presidente, se ci sarà, dovrebbe nominare i nuovi capi di Rai International, Tgr, cioè notiziari regionali, forse RaiNews e soprattutto Tg3. Si tratta di far posto a nuovi direttori, molte sono le sollecitazioni in tal senso, sia aziendali che politiche.

Ma perchè si cambiano professionisti che attualmente dirigono? «Senza giustificato motivo e senza discutere dei risultati ottenuti». Questa l’opinione di Giuseppe Giulietti, portavoce di articolo 21. «Una scelta che nessuna azienda farebbe». «A quanto ci è dato sapere ci si appresta a varare delle nomine in Rai che, come ormai usuale, sono state lanciate  dalla stampa vicina al governo. Sembrerebbe che come in un blitz, domani si voglia procedere quasi ‘manu militare’ alle nomine al Tg3, a Rai International, alla TGR. Si parla, dunque immagino, di sostituire professionisti come Angela Buttiglione, Piero Badaloni, Piero Di Pasquale, Maurizio Bertucci, Antonio Di Bella. Giornalisti e professionisti vicini ma a volte anche molto lontani dalla nostra appartenenza culturale”.

«Ciò che non può essere sopportato è che si arrivi a rimozioni – prosegue il portavoce di Articolo 21 – senza dire all’opinione pubblica i motivi per cui tali professionalità, di valore certamente oggettivo, vengono sostituite».

«A noi non ci interessa sapere da chi saranno sostituiti. Penso però – conclude Giuseppe Giulietti – che non sia più accettabile che si proceda in questo senso. Anche per questi metodi il 3 ottobre saremo in piazza del Popolo a Roma, per un’informazione che non abbia alcun tipo di guinzaglio». Fuori da quello che Giulietti chiama un “blitz” e che invece altri attendono da tempo, resterebbe solo la Terza Rete Rai: sostituire Ruffini il giorno, anzi la mattina di Annozero, potrebbe scuotere perfino la Rai.