Ruby, Ambra e Chiara: “Sognamo la tv, ma ci chiamano escort”

Pubblicato il 14 Aprile 2011 - 10:07 OLTRE 6 MESI FA

Ambra Battilana

ROMA – Ambra e Chiara non sono ‘Olgettine’, ai pm hanno parlato di sesso e giochini erotici ad Arcore, ora si lamentano: ci chiamano escort e per questo abbiamo problemi a scuola e a trovare lavoro. Le due nuove testimoni del caso Ruby, Chiara Danese e Ambra Battilana, sono due ragazze con un sogno in comune: sfondare nel mondo dello spettacolo. E’ proprio inseguendo questo sogno, raccontano, che sono finite ad Arcore ma poi sono rimaste “scioccate”, nei loro paesi la gente ha iniziato ad additarle come escort, hanno avuto dei problemi, e hanno deciso di parlare. Di raccontare la loro versione di quelle cene che Silvio Berlusconi ha più volte definite “eleganti”.

“Cercherò di sfondare nel mondo dello spettacolo – dice Ambra al ‘Corriere della Sera’ dopo essere uscita da scuola – Vivo con mia madre e il mio fratellino. Non ho mai sfilato per nessun nome importante. È stato un lavoro che ho fatto per contribuire alle entrate in casa. Mia mamma è separata, è un’operaia. Così ho dovuto darmi da fare molto in fretta”.

Poi, parlando del perché lei e Chiara quel 22 agosto sono andate ad Arcore, racconta: “Decidemmo di cogliere l’attimo. Ci interessava quel tipo di contatto”. Poi continua: “Il mio comportamento è stato di tutt’altro genere rispetto a quello di ‘prostituta’. Non eravamo a nostro agio e oseremmo dire sconvolte da quello che è accaduto, fino a quando abbiamo chiesto di poter andare via. Mi sono sentita fortemente offesa… molestata nel mio intimo. Mai e poi mai avrei pensato di partecipare a una festa del genere”.

Chiara Danese

A parlare per Chiara è la madre. “Mia figlia era una bella ragazza, cioè, non era, è – racconta a ‘La Repubblica’ – Voleva diventare una miss, ci teneva. E invece si è fidata delle persone sbagliate…”.

“Dopo che è uscita la notizia che Chiara aveva partecipato alla festa (ad Arcore, ndr) in paese – continua – hanno iniziato a considerarla una escort. Sono arrivate telefonate anonime, c’è gente che l’ha insultata per strada. Non è più riuscita a trovare un lavoro”.