ROMA – La possibilità di amnistia torna alla ribalta. Ne ha parlato al Meeting di Rimini il ministro alla Giustizia Anna Maria Cancellieri. “La mia opinione personale – ha detto la Cancellieri – è favorevole all’amnistia, oltre che per motivi umanitari anche perché ci darebbe l’opportunità di mettere in cantiere una riforma complessiva del sistema penitenziario; ma come ho detto più volte è un provvedimento che tocca al Parlamento. Mi rimetto alle scelte della politica”.
L’amnistia, peraltro, estingue il reato, e dunque potrebbe essere una soluzione per la vicenda giudiziaria di Silvio Berlusconi. Anche se per vararla occorrono i due terzi di entrambe le Camere.
Sull’argomento è intervenuto anche il ministro alla Difesa Mario Mauro, che ha esplicitamente parlato del caso del fondatore del Pdl: “Il nodo va risolto politicamente, non per via giudiziaria. E con un provvedimento generale, non individuale. Come nel dopoguerra, con l’amnistia Togliatti”.
“Propongo un atto di realismo, ha detto Mauro, Scelta Civica. Occorre ripristinare il senso dello stare insieme, che non è nelle corde naturali del centrodestra e del centrosinistra, è evidente, ma è qualcosa cui si è obbligati per le circostanze che il paese sta vivendo. Sarebbe la premessa sulla quale far germogliare una armonia, requisito indispensabile per parlare di giustizia, e arrivare ad un atto di clemenza di iniziativa delle Camere, cioè un’amnistia”.
Secondo il ministro, questa “è l’unica alternativa reale a un confronto politico immaginato per troppo tempo senza esclusione di colpi. Da una parte e dall’altra”. Nell’amnistia ricadrebbe il caso di Berlusconi e “con lui delle migliaia di detenuti in sovrannumero che affollano le carceri italiane in attesa di giudizio. Il sistema carcerario italiano è inadeguato e sta scoppiando. Non sono io a dirlo, lo dicono puntualmente ogni anno i magistrati in apertura dell’anno giudiziario. La certezza del diritto e della pena ne uscirebbero rafforzate”.
La presa di posizione di Mauro non piace, però, al resto del suo partito, Scelta Civica. Per il capogruppo al Senato Gianluca Susta: “Sono decisamente contrario ad altri indulti e amnistie. Non dimentichiamo che Berlusconi è stato condannato a quattro anni e gode dell’indulto ultimo di tre anni. Il problema non riguarda la condanna quanto l’interdizione dai pubblici uffici, quindi l’incandidabilità o la decadenza dall’ufficio di senatore o di qualunque altro ufficio pubblico, altra cosa rispetto all’amnistia”.
Critiche anche da Sel, da sempre comunque favorevole a questo tipo di provvedimento. “Noi abbiamo sempre dato la nostra disponibilità a provvedimenti per alleviare quella che è la condizione drammatica delle carceri”, ha ricordato il capogruppo di Sel “Ma se si parla di amnistia si fanno delle selezioni dei reati. Certamente i reati più odiosi, quelli dei colletti bianchi, quelli che hanno prodotto come nel caso di Berlusconi l’accumulazione di ingentissimi fondi noi ovviamente non solo saremmo contrari ma non saremmo disponibili nemmeno ad aprire la discussione”, ha chiarito.
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