Anac, ridimensionati i poteri di intervento sugli appalti irregolari. Palazzo Chigi: “Rimedieremo”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Aprile 2017 - 17:35 OLTRE 6 MESI FA
Raffaele Cantone (foto Ansa)

Raffaele Cantone (foto Ansa)

ROMA – Il Consiglio dei ministri ridimensiona i poteri di intervento dell’Anac, l’Autorità Nazionale Anticorruzione, che consentivano di intervenire in casi di macroscopica irregolarità sugli appalti senza aspettare un giudice. All’Anac, appresa la notizia, come scrive l’Huffington Post, il presidente Raffaele Cantone dice di essere “rimasto esterrefatto”.

Il governo ha cancellato il comma 2 dell’articolo 211 che, dopo gli scandali di Expo e Mafia Capitale, concedeva all’Anac ampi poteri di intervento.

Una decisione che ha suscitato immediate polemiche di fronte alle quali il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha precisato: “Dobbiamo verificare, perché se le norme producono questi effetti, il Consiglio dei ministri deve fare una riflessione”. E fontid i Palazzo Chigi hanno fatto sapere che “non c’è alcuna volontà politica di ridimensionare i poteri dell’Anac” e che il premier Paolo Gentiloni ha parlato con Cantone. Le stesse fonti hanno assicurato che “sarà posto rimedio già in sede di conversione del DEC e in maniera inequivocabile”. E a questo punto Cantone ha “preso atto positivamente” dell’impegno politico assunto da Gentiloni.

“Chi vuole depotenziare l’Anac? Che poi significa: chi vuole proteggere la corruzione in Italia a discapito dei cittadini onesti?” chiede su Fb la deputata M5s Roberta Lombardi, “Con un colpo di spugna l’Anac ha perso i suoi poteri”. “Il comma 2 è abrogato. Molte volte i cittadini mi chiedono dove inizia la corruzione. Ecco, inizia da lì: da una semplice ed innocua frase come quella messa sopra tra virgolette” scrive la deputata che aggiunge “chi ha materialmente scritto quella riga di legge è sconosciuto al momento”.

“Mi auguro sia un mero errore materiale da parte degli uffici di Palazzo Chigi. Quel comma va reintrodotto, è uno dei punti qualificanti del codice appalti per prevenire possibili casi di corruzione”, ha detto il senatore Stefano Esposito, relatore del correttivo del codice appalti, confermando – come anticipato dall’Huffington Post – che nel testo uscito dal Cdm e poi passato alla ‘bollinatura’ della Ragioneria dello Stato è stato soppresso il comma che dava specifici poteri all’Anac.