Andrea Bonazza, capo ultrà di Casapound boom voti a Bolzano

di redazione Blitz
Pubblicato il 10 Maggio 2016 - 13:42 OLTRE 6 MESI FA
Andrea Bonazza, capo ultrà di Casapound boom voti a Bolzano

Andrea Bonazza, capo ultrà di Casapound boom voti a Bolzano

BOLZANO – Si chiama Andrea Bonazza, capo ultras dell’hokey e coordinatore di CasaPound in Trentino: è lui il più votato di tutto il centrodestra a Bolzano. A decidere le sorti del comune di Bolzano, chiamato alle urne per due volte nel giro di un solo anno, sarà un ballottaggio tra Pd e Centrodestra. Ma il dato più sorprendente della prima tornata elettorale è stato proprio il boom di Casapound.

Dall’alto delle sue 861 preferenze Bonazza festeggia già la sua riconferma: “Il nostro successo è figlio del tricolore, adesso vinciamo anche nel resto d’Italia”, esulta.

L’estrema destra di CasaPound, che passa da uno tre consiglieri, è riuscita a cavalcare l’onda della questione Brennero e dell’avanzata dell’ultradestra austriaca. La campagna elettorale è stata tutta improntata all’azione: collette alimentari per famiglie indigenti, solo italiane, pulizie nei parchi e occupazioni simboliche all’istituto per l’edilizia sociale: “Così la piantano di dare le case agli immigrati”

Così si sono aggiudicati il 6,7% (2.500 voti) conquistando il titolo di quinta forza in città. Due punti in più di Fratelli d’Italia, solo due in meno della Lega. Insieme a Bonazza in consiglio comunale siederanno il candidato sindaco di Casapound Maurizio Puglisi Ghizzi (6,2% dalle urne), agente immobiliare, e Sandro Trigolo.

Per il resto il risultato del primo turno vede in testa il candidato sindaco del Pd Renzo Caramaschi, settantenne ex general manager del Municipio, che ha ottenuto il 22,32% dei voti e che contenderà la poltrona di sindaco all’esponente del Centrodestra Mario Tagnin, medico di 47 anni, forte del 18,39% dei voti.

La città ha visto la tenuta del Pd che, premiato anche dalla legge elettorale, è in crescita di due seggi. Incassato un calo dei votanti di circa il 2% rispetto al maggio 2015, Bolzano ha visto una buona performance della Svp che si è presentata per la prima volta da parecchio tempo da sola, ottenendo un seggio in più e sconfiggendo le destre di lingua tedesca con l’avvocato Christoph Baur, 65 anni, in gioventù su posizioni vicine a Lotta continua e vicino anche alla massoneria. Guadagna consensi in una terra piuttosto refrattaria al verbo di Beppe Grillo il Movimento cinque stelle, che passa da quattro a sei consiglieri e diventa così il terzo partito in città.

I Verdi ottengono quattro consiglieri e la lista di Area Udc due. Archiviata la prima tornata elettorale già si pensa al ballottaggio e sono le prime dichiarazioni di Caramaschi a confermare che l’ago della bilancia sarà la Svp, i cui elettori gli saranno necessari per battere l’avversario. Ma non a garantirgli la governabilità. Se Caramaschi sconfiggerà Tagnin, dovrà infatti ancora una volta bussare alla porta dei Verdi. Lo fece un anno fa il sindaco di allora Luigi Spagnolli, dovendo poi gettare la spugna perché non riuscì a trovare una valida maggioranza.