150 Unità, Andreotti a Calderoli: “Festeggiare è un dovere, non è politica”

Pubblicato il 3 Maggio 2010 - 16:09 OLTRE 6 MESI FA

Il senatore a vita Giulio Andreotti interviene sulla polemica lanciata dal ministro Roberto Calderoli che ha minacciato di disertare le celebrazioni per il centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia. “Calderoli sbaglia – spiega Andreotti – Mi pare che celebrare solennemente l’Unità sia un dovere e non un’opzione facoltativa. E attraverso le celebrazioni si può costruire una base di discussione sul futuro del nostro Paese”.

Per Andreotti, intervistato da Repubblica, il ministro per la Semplificazione Calderoli “ha una notevole comunicativa per un uomo politico. Sparandole grosse ottiene il risultato che si parla di quello che dice. Se facesse solo dei ragionamenti, togati o meno, sarebbe più difficile far passare il messaggio”.

I 150 anni dell’Unità d’Italia “sono un traguardo della storia, non della cronaca. E guardando agli avvenimenti di un periodo così lungo sono più le cose che hanno funzionato di quelle che sono andate male”, prosegue Andreotti.

“La Lega alimenta la leggenda di una frattura del Paese: da una parte l’Italia che lavora, radicata nel Settentrione; dall’altra l’Italia che consuma e spreca. Ma pensiamo alla storia. Nelle guerre i morti meridionali superano di molto i caduti settentrionali. Anche il sangue è stato un contributo alla nazione”.

Andreotti propone poi un “approfondimento” sul federalismo fiscale, sul quale “manca una preparazione culturale. Chi lo interpreta in un modo, chi in un altro: non vedo un modello condiviso ed efficace”.