Angelino Alfano: “Questo governo oppure il caos. No terza via”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 21 Luglio 2013 - 09:47 OLTRE 6 MESI FA
Angelino Alfano

Angelino Alfano

ROMA – Questo governo è l’unica alternativa al caos. Parola del ministro dell’Interno Angelino Alfano, fresco di rinnovata fiducia in Senato, in una intervista al Corriere della Sera. Secondo Alfano  ”non ci sarà alcun passo indietro, né alcun rimpasto”, anche perché ”non c’è una terza via tra questo esecutivo e il caos”.

Il vicepremier e ministro dell’Interno sottolinea che il voto alla mozione di sfiducia nei suoi confronti per il caso Shalabayeva è stato ”un momento di fortissima tensione”, ma è convinto che ”il rilancio dell’azione del governo nasca proprio dal discorso di Letta””.

Alfano assicura anche che il suo partito si è stretto intorno a lui, a cominciare dal leader Silvio Berlusconi. ”Resteremo uniti ancor di più fino al 30 luglio – aggiunge – perché la nostra preoccupazione per la vicenda giudiziaria è fortissima”.

Il titolare del Viminale esprime ”riconoscenza” nei confronti di Giorgio Napolitano che egli ritiene abbia ”chiarito” che ”si può non sapere”. Alfano parla quindi di alcuni aspetti della vicenda kazaka: ”Ho ricevuto tre telefonate dell’ambasciatore kazako alle quali non ho potuto rispondere. Per questo ho incaricato Procaccini di occuparsi della vicenda – racconta. – Dopo l’incontro mi disse che il diplomatico chiedeva collaborazione per l’arresto di un latitante. Nulla di più”. Non avrebbe ”mai avallato” il rimpatrio della moglie di un dissidente e della sua bambina di 6 anni. Poi aggiunge: ”Se davvero avessi autorizzato la procedura l’avrei subito ammesso e poi avrei difeso la mia scelta. Del resto c’erano anche le autorizzazioni della magistratura, potevo celarmi dietro quei provvedimenti”.

”La gravità – evidenzia Alfano – sta nel fatto che nessuno, tra quelli che hanno trattato la materia, ha avvertito la necessità di capire che si stava maneggiando una vicenda delicatissima e di avvisare il livello politico di governo che qualcosa di grave stesse accadendo. Compresa l’invadenza dei kazaki, della quale nessuno mi ha mai parlato”.