Giustizia, il segretario dell’Anm al Pdl: “Non avete legittimità per fare la riforma”

Pubblicato il 18 Marzo 2011 - 14:41 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Tenuto conto che appena una settimana prima della presentazione della riforma costituzionale sulla giustizia ”il Pdl ha definito gli uffici giudiziari di Milano avanguardia rivoluzionaria”, ”a mio avviso questa maggioranza non ha la legittimazione storica, politica, culturale e anche morale per affrontare questo tema”. Lo ha detto il segretario dell’Associazione nazionale magistrati, Giuseppe Cascini, intervenendo al convegno su processo breve e riforme costituzionali della giustizia organizzato da Nichi Vendola (Sel).

Prendendo la parola durante la tavola rotonda, Cascini chiede: ”Ci sono le premesse storico-politiche per cui la maggioranza di governo ridisegni l’assetto della magistratura? Oppure si tratta solo di una dichiarazione di guerra da parte di un potere dello Stato? Non dimentichiamo – sottolinea – che il ministro della Giustizia Alfano che oggi si presenta come aperto al dialogo, partecipò a quella riunione in cui fu stilato il documento che defini’ gli uffici giudiziari come avanguardia rivoluzionaria”.

Su questo fronte Cascini mette in guardia anche l’opposizione: ”L’idea diffusa tra la sinistra che in fondo un po’ di ragione Berlusconi la abbia ha trovato sbocco nella bozza Boato. Ma – afferma – è una subalternità culturale e politica a un tema declinato dalla destra. Questo non significa negare che ci siano problemi nel mondo della giustizia, ma mi aspetterei dalla sinistra una risposta reale di sinistra”. Secondo il segretario dell’Anm, dunque, il ”cuore del problema” e’ ”non farsi intrappolare dall’idea mediatica che dire di no e’ essere conservatori”.

Rivolgendosi agli avvocati penalisti, favorevoli alla separazione della carriere e allo sdoppiamento del Csm, Cascini si dice ”disponibile a ragionare solo se non si mette in discussione l’autonomia e l’indipendenza della magistratura: questa deve essere la premessa”.

“Invece – conclude – negli articoli del ddl di riforma costituzionale non solo tale principio verrebbe scardinato ma si affidano ”più poteri alla politica”: ”La responsabilita’ della magistratura si puo’ migliorare, ma se il modo di funzionare della politica – chiede infine Cascini – non ha dato buona prova di se’, allora puo’ avere un maggiore peso sul modo di funzionare della magistratura?”.