Anna Maria Cancellieri: “Non mi faccio intimidire dal metodo Boffo”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Novembre 2013 - 09:36 OLTRE 6 MESI FA
Anna Maria Cancellieri: "Non mi faccio intimidire dal metodo Boffo"

Anna Maria Cancellieri (Foto LaPresse)

ROMA – ”Non mi faccio intimidire dal metodo Boffo”. Anna Maria Cancellieri, il ministro della Giustizia, lo dichiara in un’intervista al Messaggero in cui commenta il caso Fonsai e le sue telefonate, per cui è accusata di aver favorito Giulia Ligresti.

La Cancellieri, che in un’intervista a Repubblica dichiara di aver agito “tranquillamente e con correttezza”, spiega poi al Messaggero:

“Se me lo chiedessero, farei un passo indietro. Ma dovranno anche spiegare al Paese il perché. Non consento che si passi sopra il mio onore”.

Il Guardasigilli parla di ”metodo Boffo” perché ”un quotidiano” le ”attribuisce proprietà mai avute e stipendi mai percepiti” con lo scopo di ”alimentare il sospetto di presunti favori che con esistono. O per gettare fango”. Cancellieri non getterà la spugna:

“Combatto, querelo e vado avanti. Non mi faccio intimidire. Personalmente sono una roccia. Il metodo Boffo lo abbiamo ben conosciuto in altri tempi. Bisogna reagire. Non ho mai brigato per avere posti nella mia vita. Tutto quello che mi hanno chiesto di fare l’ho fatto con spirito di servizio. Se il mio servizio non va bene, non sono certo attaccata alla poltrona”.

Sulla telefonata alla compagna di Salvatore Ligresti, Gabriella Fragni, subito dopo gli arresti del patron della Fonsai e dei suoi figli, Cancellieri sottolinea che ”nell’emotività” non si pesano le parole, ”non posso rinunciare ad essere un essere umano”. Alla Corte europea di Strasburgo il 4 novembre il ministro porterà ”la strategia” messa a punto ”a 360 gradi” sulle carceri e partirà

“dal decreto legge che ha ridotto i flussi di ingresso in carcere. Abbiamo poi allo studio un altro provvedimento, non sappiamo ancora se un decreto o un ddl, che presto sarà portato in Consiglio dei ministri” che prevede ”interventi sulla custodia cautelare in carcere, sui tossicodipendenti e sugli extracomunitari”.