Anna Maria Cancellieri vs avvocati. Ma perché non sono lobby anche i magistrati?

Pubblicato il 3 Luglio 2013 - 18:07 OLTRE 6 MESI FA
Anna Maria Cancellieri vs avvocati. Ma perché non sono lobby anche i magistrati?

Anna Maria Cancellieri vs avvocati. Ma perché non sono lobby anche i magistrati?

ROMA – Anna Maria Cancellieri vs avvocati. Ma perché non sono lobby anche i magistrati? Il Ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri li ha chiamati lobbysti, gli avvocati non l’hanno presa bene e hanno deciso di disertare l’incontro programmato con il Guardasigilli. Si sono sentiti “umiliati e offesi”, ha detto il presidente del Consiglio forense Guido Alpa. Hanno ragione gli avvocati insolentiti dal termine lobby che solo in Italia ha senso peggiorativo, o ha ragione il Ministro che denuncia resistenze e ostacoli partigiani a riforme ritenute indispensabili?

Cancellieri ribadisce il suo punto di vista in un’intervista rilasciata a Massimo Martinelli del Messaggero, implicitamente affermando che la sua sortita di ieri al Convegno di Confindustria non è una gaffe istituzionale: “L’esistenza di queste lobby è evidente perché ogni cambiamento provoca delle reazioni molto forti quando non è gradito a tutti. C’è sempre qualcuno che ha delle rendite di posizione che va a perdere. E quindi si oppone. Il cambiamento richiede coraggio, inventiva, mettersi in gioco”.

Ribadisce il ministro e rilancia, dopo l’altra gaffe, stavolta vera, sempre con gli avvocati (a Napoli):  un fuorionda galeotto sfuggito alle telecamere di Sky (“Li vado ad incontrare così me li levo dai piedi”) ha rivelato un certo pregiudizio radicato.

Al di là della questione di merito (in particolare la reintroduzione della mediazione/conciliazione obbligatoria), stupisce un po’ la pretesa che i gruppi di interesse organizzati siano qualificabili come lobby (quindi di serie B) quando non stendono un tappeto rosso alle decisioni (peraltro legittime) del ministro. Una concezione un po’ troppo rigida (prefettizia?) del gioco democratico. E’ la somma degli interessi particolari e il suo equilibrio in vista di una loro gestione ordinata che dà sostanza e forma alla democrazia reale.

Salvatore Tramontano su Il Giornale, che parla esplicitamente di gaffe, individua poi un altro punto debole nella classificazione arbitraria del ministro che divide i “buoni”, i giudici, dai “cattivi”, gli avvocati ((“La Cancellieri stanga gli avvocati ma ha paura dei Pm”). Se gli avvocati sono lobbysti, i magistrati cosa sono?

Forse esiste davvero la lobby degli azzeccagarbugli. Ogni categoria fa nel grande gioco del potere la sua partita. Non ci sono, però, solo loro. Il Guardasigilli non si è accorto che in giro c’è una lobby molto più forte, un Palazzo, un potere che da anni sogna di sconfinare e che fa dell’immobilismo la sua legge, tanto da considerare qualsiasi riforma della giustizia un attentato alla Costituzione. No, evidentemente no. Oppure il ministro fa la voce grossa con le toghe piccole, ma sta bene attenta a non infastidire i mastini di taglia grossa. (Salvatore Tramontano, Il Giornale 3 luglio 2013).