Anna Maria Cancellieri pro Ligresti: ora rischia le dimissioni

di Redazione Blitz
Pubblicato il 31 Ottobre 2013 - 21:12| Aggiornato il 4 Novembre 2013 OLTRE 6 MESI FA
annamaria cancellieri

Annamaria Cancellieri (foto LaPresse)

ROMA – Anna Maria Cancellieri, sollecitata, si informò sulle condizioni di detenzione di Giulia Ligresti. Lo avrebbe fatto parlando al telefono con Gabriella Fragni, la compagna di Salvatore Ligresti: “Comunque guarda, qualsiasi cosa io possa fare (su Giulia Ligresti, ndr) conta su di me, non lo so cosa possa fare però guarda son veramente dispiaciuta”, le parole attribuite al ministro.

Tanto basta, anche perché il ministro non nega, anzi conferma sebbene spiegando di averlo fatto per ragioni “umanitarie” visto che la Ligresti soffriva di anoressia, ad accendere il caso politico.  Prima Sel e Lega chiedono spiegazioni in Parlamento. Poi il Movimento 5 Stelle ne chiede le dimissioni.  Ma finché è opposizione a chiedere chiarimenti o dimissioni in qualche modo fa parte del gioco delle parti. Succede, però che nella serata di giovedì 31 ottobre nel silenzio dei partiti della maggioranza, una dichiarazione di marca Pd fa capire che la sua posizione non è così solida. Anzi.

Insomma Annamaria Cancellieri diventa un caso e lo scenario delle dimissioni non è più del tutto inverosimile.

E che dopo le rivelazioni la posizione della Cancellieri non sia più solidissima lo mostrano due cose: il silenzio della maggioranza e la presa di distanza del Pd. Nel silenzio infatti  spicca una sola dichiarazione.  Quella del deputato Pd Ernesto Carbone. Le  sue non sono parole  di fiducia incondizionata:

“Se ciò che viene riportato oggi dagli organi di stampa trovasse conferme, ritengo francamente che il ministro Cancellieri dovrebbe fare un passo indietro e rassegnare le dimissioni”.

Cancellieri, che della faccenda ha già riferito agli investigatori minimizza, nega “interferenze” e spiega di aver agito solo con un intervento “doveroso” finalizzato ad impedire eventuali gesti autolesivi. Allo stesso tempo il ministro si dice pronta a riferire in Parlamento.

La lettera del ministro Cancellieri:

“In merito alla vicenda carceraria di Giulia Ligresti ritengo opportune alcune precisazioni”, si legge nella lettera del Guardasigilli ai capigruppo.    

“Tutti voi – scrive il ministro – conoscete l’attenzione e l’impegno che fin dal primo giorno del mio mandato ministeriale ho riservato alle condizioni in cui versano i detenuti; condizioni che, troppo spesso, hanno portato, specialmente le persone più vulnerabili, a compiere scelte estreme. Nel caso di Giulia Ligresti, avverto l’esigenza di precisare il senso e i limiti del mio intervento, non appena avuta conoscenza, per via diretta, delle condizioni psicofisiche della ragazza. Era mio dovere trasferire questa notizia agli organi competenti dell’Amministrazione Penitenziaria per invitarli a porre in essere gli interventi tesi ad impedire eventuali gesti autolesivi. Mi sono comportata, peraltro, nello stesso modo quando sono pervenute al mio Ufficio segnalazioni, da chiunque inoltrate, che manifestassero preoccupazioni circa le condizioni sullo stato psicofisico di persone in stato di detenzione. Intervenire – afferma la Cancellieri – è compito del Ministro della Giustizia. Non farlo sarebbe colpevole e si configurerebbe come una grave omissione”.    

“Non c’è stata, quindi, né poteva esserci – continua il ministro della Giustizia – alcuna interferenza con le decisioni degli Organi giudiziari. Nella mia comunicazione al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, non vi è stato nel modo più assoluto, come ampiamente dimostrato, alcun riferimento a possibili iniziative finalizzate alla eventuale scarcerazione della Ligresti. Naturalmente – conclude la Cancellieri – sono pronta a riferire in Parlamento, ove richiesta, per poter dare ogni chiarimento che si rendesse necessario”

Difficile, però, che la lettera basti a spegnere la miccia. Cancellieri ora rischia il posto da ministro.