Antonio Di Pietro: l’Idv rinuncia alla mozione di sfiducia perché non ha le firme

Pubblicato il 27 Maggio 2009 - 19:56 OLTRE 6 MESI FA

E alla fine Di Pietro non ce l’ha fatta a convincere almeno una parte dell’opposizione a presentare la mozione di sfiducia nei confronti del premier Silvio Berlusconi: mancavano le 63 firme di deputati necessarie alla sua presentazione, lo ha spiegato il deputato dell’Idv Francesco Barbato. L’iniziativa è stata lanciata da Antonio Di Pietro dopo il caso Mills: per Pierferdinando Casini la proposta dell’Idv era «una baggianata», mentre per D’Alema «un’ iniziativa senza senso».

Per il deputato dell’Italia dei Valori Francesco Barbato, «solo per motivi tecnici verrà stoppata questa iniziativa mentre non si fermerà neanche per un minuto il nostro impegno a fianco dei cittadini per difendere i loro diritti e per contrastare le prevaricazioni, le prepotenze e l’arroganza di questo capo del governo e di questo suo schieramento. Noi stiamo facendo la vera opposizione in Parlamento, e fa bene Di Pietro ad alzare la voce e a dire che un premier non può permettersi di minacciare la libera informazione, al di là delle sue attività private di cui comunque un capo di governo deve dare sempre conto».

Per Di Pietro, Berlusconi è «un novello Nerone».  Nell’annunciare la firma alla mozione del Pd che chiede a Silvio Berlusconi di rinunciare al lodo Alfano, dichiara: «L’Italia dei Valori non ha remore a firmare la mozione del Pd sul lodo Alfano ma è acqua fresca riportare in Parlamento solo il lodo Alfano alla luce della sentenza Mills. Il problema è politico e va affrontato con una mozione di sfiducia perché solo così si può informare il paese dell’attentato alla democrazia e all’economia che sta portando avanti questo novello Nerone nostrano».