Antonio Di Pietro sospeso dall’Ordine degli avvocati/ Avrebbe violato l’articolo 51 del codice deontologico che vieta “l’assunzione di incarico nei confronti di ex clienti”. L’ex pm “bloccato” fino al 15 ottobre

Pubblicato il 21 Luglio 2009 - 20:20 OLTRE 6 MESI FA

Antonio Di Pietro fu il legale di parte civile per l’omicidio di Giuliana D’Ascenzo mentre c’era sul banco degli imputati il marito della vittima, Pasqualino Cianci, che lo stesso Di Pietro aveva in precedenza difeso.

Da sei giorni è diventata operativa, nei confronti di Antonio Di Pietro, leader dell’Italia dei valori, la sanzione inflittagli dall’Ordine degli avvocati di Bergamo che, per infrazione alla legge professionale, gli ha vietato di esercitare la difesa dal 16 luglio al prossimo 15 ottobre.

Il provvedimento «punitivo» è stato firmato lo scorso sette luglio dal presidente e dal segretario dell’Ordine bergamasco, Ettore Tacchini e Alfredo De Liguoro.

All’ex pm di Mani pulite – che dopo l’uscita dalla magistratura non ha rinunciato a indossare la toga entrando nell’avvocatura – è stata contestata la violazione dell’articolo 51 del codice deontologico che vieta «l’assunzione di incarico nei confronti di ex clienti».

Il riferimento è al processo, svoltosi innanzi alla Corte d’Assise di Campobasso, nel quale Di Pietro era il legale di parte civile per l’omicidio – avvenuto nel 2002 – di Giuliana D’Ascenzo, una sua amica e compaesana di Montenero di Bisaccia. Sul banco degli imputati, il marito della vittima, Pasqualino Cianci, che lo stesso Di Pietro aveva in precedenza difeso. Fu Cianci a denunciare all’Ordine degli avvocati di Bergamo la violazione commessa dall’ex pm. La sanzione a carico di Di Pietro è stata comunicata alle autorità giudiziarie del distretto di Brescia, a tutti i consigli degli ordini degli avvocati, alla Cassa nazionale forense e al Consiglio nazionale forense.