“Meno male che Antonio (Ingroia) c’è”: lo cantano a casa Berlusconi

Pubblicato il 28 Gennaio 2013 - 11:25| Aggiornato il 7 Maggio 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Meno male che…Antonio c’è, dove Antonio sta per Ingroia. Ovvero l’ex magistrato che ultimamente piace tanto a casa Berlusconi. Un ex pm? Nelle grazie di Berlusconi? Sì, una passione recente dovuta però a freddo calcolo politico: Ingroia e il suo partito Rivoluzione civile tolgono voti alla sinistra. Regalando quindi margini di consenso proprio al Pdl. Un sostegno involontario ma che fa sognare il Pdl dove hanno già fatto qualche calcolo: la lista di Ingroia aiuta soprattutto nelle regioni in bilico, come Sicilia e Campania. Per Alfano è possibile guadagnare consenso al ritmo di uno 0,1% al giorno.

Il segretario Pdl lo ha detto chiaramente al teatro Capranica di Roma, venerdì, durante la convention del partito: “Il Pd ci sta aiutando con lo scandalo del Monte Paschi di Siena e un aiutino ce lo sta dando Ingroia”. Il quale Ingroia, va detto, in poche settimane ha accumulato già un notevole peso: gli ultimi sondaggi lo danno al 5%, voti tolti soprattutto a Vendola. Ha escluso un’alleanza con il centrosinistra, punta quindi all’elezione ma a rimanere nell’ambito dell’opposizione. Ma al Pdl sono brillati gli occhi soprattutto quando ha detto questa frase: “Il mio nemico è Monti, non Berlusconi”.

Da lì è partita la macchina berlusconiana: il 24 gennaio esce su “Chi” l’intervista a Ingroia con titolo trionfale: “Sono io la rivoluzione in politica”. Consueto corredo di immagini del caso: Ingroia con moglie e figli, Ingroia da giovane, in vacanza, al lavoro, alla scrivania, con le assistenti. “Chi” ricorda quella puntata di Omnibus quando incontrò Berlusconi e lui fece il gesto delle manette. Ne risero entrambi. Ingroia lo ricorda così: “Con me è stato spiritoso, come sempre”. E allora, meno male che Antonio c’è.