Appalti d’oro alla Maddalena, scatta indagine su G8

Pubblicato il 8 Febbraio 2010 - 12:26| Aggiornato il 13 Febbraio 2010 OLTRE 6 MESI FA

Il G8 della Maddalena non c’è stato (dirottato all’Aquila dopo il terremoto del 6 aprile, ndr.), ma il giro di soldi per strutture fantasma sì. Sulle opere da 300 milioni mai terminate per il summit dei potenti del pianeta, se ne è occupata “Repubblica”. L’inchiesta ha messo in luce gli appalti d’oro e gli intrecci d’affari per il G8 della Maddalena, portando all’apertura delle indagini da parte della Procura di Roma. Tra le ipotesi di reato al vaglio, abuso d’ufficio e corruzione.

Nel mirino dell’inchiesta sono finite le procedure firmate dall’allora commissario straordinario, l’ingegnere Angelo Balducci, ex numero due della Protezione Civile, l’uomo più potente dopo Guido Bertolaso, poi promosso presidente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Il fascicolo è ancora contro ignoti. Ma presto potrebbero essere iscritti i primi indagati.

L’inchiesta, coordinata dal procuratore Giovanni Ferrara e dal sostituto Sergio Colaiocco, vuole fare luce su rapporti d’affari e legami più o meno diretti tra Balducci, suoi familiari e le società di costruzione che avrebbero dovuto trasformare l’ex base Nato in un villaggio a cinque stelle, in occasione del vertice, prima che venisse trasferito a L’Aquila. La nuova indagine dei pm romani potrebbe anche assorbire, per competenza territoriale, il filone fiorentino nato dalle intercettazioni dei carabinieri del Ros sugli appalti a favore del costruttore Ligresti e quello di Tempio Pausania sul recupero, mai eseguito, dei fari sugli isolotti di Razzoli e Santa Maria.

Sulle opere fantasma alla Maddalena, dopo l’inchiesta di “Repubblica”, sono state presentate interrogazioni parlamentari e una denuncia alla Corte dei conti. L’inchiesta dei pm romani, affidata alla Finanza, ha preso avvio invece dagli accertamenti sulle presunte irregolarità commesse dai commissari straordinari nominati per i Mondiali di nuoto e il G8. In entrambi i casi l’ingegnere Balducci ne sarebbe stato un protagonista con il gruppo Anemone che, oltre a essersi accaparrato la riconversione dell’ex arsenale della Maddalena (un appalto da 100 milioni), aveva messo le mani su uno dei poli natatori privati più importanti della capitale, il Salaria Sport Village, ampliato per i Mondiali proprio grazie alle deroghe urbanistiche concesse dai commissari.

Un ampliamento lungo le rive del Tevere, in un’area a rischio esondazione, che ha permesso di edificare tre piscine, di cui una olimpionica. Ma per la procura di Roma il maxi impianto sarebbe fuorilegge e per questa ragione, nei mesi scorsi, sono stati indagati per abuso d’ufficio l’ex commissario Balducci e il suo successore, Claudio Rinaldi. Ora i pm vogliono vederci chiaro anche sulla società che ha usufruito delle deroghe e che vantava tra i soci, oltre a Filippo Balducci (figlio dell’ex commissario), Diego Anemone, della famiglia di costruttori romani. Ma c’è un’altra azienda al centro degli accertamenti: è la Erretifilm srl che ha sede allo stesso indirizzo dove si trova l’Anemone Costruzioni.

L’amministratore è Rosanna Thau, moglie di Angelo Balducci. Parte del capitale societario dell’impresa apparterebbe, invece, a Vanessa Pascucci che figura nella Redim 2002, legata al gruppo Anemone, e nell’Arsenale scarl, impegnata nel maxi cantiere dell’ex arsenale alla Maddalena per il G8.