Patroni Griffi: “Statali, sì licenziamenti disciplinari. Evitare aumento Iva”

Pubblicato il 15 Maggio 2012 - 17:29 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 15 MAG – Rendere i licenziamenti disciplinari effettivi per chi non lavora tra i dipendenti statali, programmare risparmi certi ed evitare l’aumento di due punti dell’Iva: questo quanto ha in programma e auspica il ministro della Pubblica Amministrazione Filippo Patroni Griffi.

”Manterremo il dato di fatto che differenzia il settore pubblico e privato della previsione prevalentemente nella legge e non nel contratto come avviene nel privato per le ipotesi di licenziamento. Su quello dobbiamo modellare le forme di tutele. Questo aspetto va approfondito”, ha detto il ministro a margine di un’audizione in commissione Affari costituzionali del Senato, a proposito della riforma del lavoro pubblico e del riordino dei licenziamenti disciplinari, sottolineando che ”abbiamo la necessita’ di rendere effettivi e meglio operative le ipotesi di licenziamento disciplinare dei dipendenti che non lavorano, che non funzionano, che non hanno un buon rendimento”.

Alla domanda, quindi, se il nuovo articolo 18 varra’ o meno anche per gli statali, il ministro ha detto che una ”risposta secca” non c’e’, ma che questa e’ ”da affidare al dibattito parlamentare”. E’ ”un argomento che richiede approfondimenti tecnici, giuridici piuttosto complessi”: in una ”strettoia di vincoli dobbiamo lavorare e trovare una soluzione opportuna”.

AUMENTO DELL’IVA ”Prima dell’estate dobbiamo essere in grado di programmare dei risparmi certi e prevedibili per ottobre”, anche ”per evitare l’aumento di due punti dell’Iva”, ha detto Patroni Griffi.

”Il veicolo ancora non lo abbiamo, ma direi che prima dell’estate si dovra’ almeno programmare, non necessariamente realizzare, quell’obiettivo finalizzato anche ad aumentare l’aumento di due punti dell’Iva”, ha affermato Patroni Griffi, sottolineando che con il ministro per i Rapporti con il Parlamento Piero Giarda, sulla spending review e’ in corso un ”lavoro istruttorio”. ”Abbiamo un programma con le singole amministrazioni per verificare i processi di revisione della spesa, in modo da potervi concentrare sull’eliminazione di sprechi senza tagli ai servizi. Questo sara’ l’obiettivo principale”, ha detto il ministro della Pa. E a chi gli chiedeva dei tagli alla sanita’, ha risposto: ”Questo lo vedremo”, ribadendo che il ”criterio” e’ di ”incidere sulle spese che non servono senza che questo si traduca in minore erogazione di servizi al cittadino”.