L’Aspi è “mini” per i precari: stipendio al 70% per massimo un anno

Pubblicato il 23 Marzo 2012 - 10:16 OLTRE 6 MESI FA

Elsa Fornero (Foto Lapresse)

ROMA – Niente Aspi ai co.co.pro, ai contratti a progetto, alle partite Iva e in generale alle forme di lavoro precario più diffuse. Niente nemmeno ai disoccupati che non sono riusciti a versare i contributi neppure saltuariamente . Il governo, nella riforma del lavoro, ha introdotto l’Aspi, ovvero la nuova indennità di disoccupazione che sostituirà la mobilità e le altre forme di indennità per chi non lavora o ha perso il lavoro. Ma se inizialmente l’Aspi doveva rivolgersi a tutti i  disoccupati (mentre l’attuale indennità si rivolge solo a chi perdeva un lavoro) ora  la platea di persone a cui si rivolge si è parecchio ristretta. Avrebbero l’Aspi tutti i dipendenti del settore privato e quelli del settore pubblico con contratto a tempo determinato; gli apprendisti e coloro che hanno lavorato almeno un anno negli ultimi due anni versando regolarmente i contributi.

Ecco perché il governo, anche dopo la protesta dei precari, sta pensando a una “mini-Aspi” per i precari che verrebbero esclusi dall’Aspi. La versione mini riguarderà i lavoratori disoccupati che abbiano lavorato almeno 13 settimane nell’ultimo anno e durerà per un massimo di metà delle settimane lavorate negli ultimi due anni, con il 70% del salario percepito. Quindi il mini-Aspi verrà pagato per un minimo di un mese e mezzo a un massimo di un anno.