Assessore dell’Abruzzo perde il posto per aver criticato il presidente della giunta

Pubblicato il 12 Aprile 2011 - 17:05 OLTRE 6 MESI FA

L’AQUILA – Il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, ha ritirato le deleghe all’assessore alla protezione civile, Gianfranco Giuliante, perchè questi lunedì in una conferenza stampa aveva fatto alcune dichiarazioni critiche nei confronti del suo compagno di partito e governatore. Giuliante (Pdl), aquilano, era stato nominato poco più di due mesi fa in un’operazione di restyling della giunta. Martedì con i giornalisti, a margine di una conferenza stampa, aveva criticato una recente convenzione tra Asl di Teramo (città di Chiodi) e Università dell’Aquila, ritenuta da Giuliante penalizzante per il capoluogo d’Abruzzo.

”Le dichiarazioni rilasciate dall’assessore all’Urbanistica ed alla Protezione civile, a margine di una conferenza stampa sulla sanità tenutasi lunedì – afferma Chiodi – che ritengo assolutamente gratuite, infondate e pretestuose, appaiono di tale gravità da far venir meno il necessario rapporto di fiducia tra il Presidente della Giunta regionale ed il suo Assessore”. Annunciando la decisione di ”ritirare le deleghe ad egli attribuite, sospendendone l’operatività”, il presidente della Giunta aggiunge di voler ”rinviare ogni decisione definitiva all’esito dell’incontro da tenersi venerdi’ prossimo al mio rientro da Roma”.

”In quell’occasione – conclude Chiodi – l’assessore dovrà fornire ogni opportuno chiarimento e spiegazione delle sue dichiarazioni, al fine di consentirmi di valutare la sussistenza dei requisiti fiduciari”. Tra le dichiarazioni non gradite al governatore d’Abruzzo, c’è sicuramente quella di risposta ad una domanda dei giornalisti sull’eventuale responsabilità politica di Chiodi nella penalizzazione dell’ospedale aquilano con questa convenzione: ”Da un punto di vista della responsabilità politica – aveva detto Giuliante – immagino che ciò che fa dispiacere in questo momento all’Aquila faccia piacere a Teramo e quindi a Chiodi”. In serata, dopo i resoconti delle agenzie, Giuliante aveva diffuso una nota in cui negava di avere pronunciato quella frase, nonostante registrazioni audio e video riportate anche dai siti web.