Atac, Gioacchino Gabbuti e gli altri… 5 mln per liquidare 12 manager

di redazione Blitz
Pubblicato il 23 Dicembre 2013 - 12:43 OLTRE 6 MESI FA
Atac, buonuscite da 5 mln per liquidare 12 manager

Atac, buonuscite da 5 mln per liquidare 12 manager

ROMA – L’Atac si sa è un’azienda piena di debiti e senza più un soldo, che è disposta però a pagare a peso d’oro, buonuscite senza contenzioso per liquidare i dirigenti. Federmanager ha infatti trovato l’accordo con la municipalizzata che sborserà oltre cinque milioni di euro per congedare 12 dirigenti.

In uscita tutti gli uomini della linea di Gioacchino Gabbuti, ex amministratore delegato di veltroniana memoria, che ha resistito anche a cinque anni di centrodestra con Alemanno. Da luglio alla guida dell’Atac c’è Danilo Broggi, “l’uomo venuto dal nord per rimettere a posto i conti della municipalizzata”.

A Gabbuti e gli altri, l’Atac riconoscerebbe due anni di stipendi, oltre agli assegni d’oro finali.

Tra questi anche l’ex direttore generale Antonio Cassano, l’ex direttore commerciale Guido MoleseFrancesca Romana Zadotti (era la principale collaboratrice dell’ex ad Adalberto Bertucci), Angelo Cursi (fratello, anche se in cattivi rapporti, di Cesare, ex senatore Pdl), la “fedelissima” di Renata Polverini Cinthya Orlandi (era alla direzione marketing).

 

Ernesto Menicuucci sul Corriere  della Sera, è andato a guardare uno per uno gli accordi salati:

Alcuni di loro, non avevano accettato la riduzione del 10% imposta dal nuovo management, mettendosi da soli nella “black list”. Qualcuno, come Cursi, ha aperto un contenzioso con l’azienda esibendo la lettera di “patronage” (con otto anni di stipendio garantito, in caso di licenziamento o rimozione) che gli firmò proprio Bertucci. Altri, come Gabbuti, non hanno fatto storie, preferendo un addio senza polemiche ma riservandosi il diritto di parlare più avanti.

Oltre a loro, era già andato via il direttore del Personale Riccardo Di Luzio, sostituito dall’ex Alitalia Giuseppe Depaoli, entrato in azienda con contratto a tempo indeterminato (a 230 mila euro lordi l’anno) senza passare per la selezione pubblica: vicenda sulla quale, finora, l’ad Broggi non ha mai dato risposte. Altre due assunzioni (Mauro Botta e Stefania Di Serio) sono state “congelate” dall’assessore Guido Improta, dopo che i loro nomi – usciti poi da una selezione – erano già stati anticipati mesi prima dal Corriere

E poi, riporta ancora Menicucci, c’è la questione Castaldo, temutissimo presidente di collegio sindacale che da mesi chiede

oneri aggiuntivi: collaboratori impiegati, rimborso chilometrico per venire da Napoli a Roma, l’indennità per di «vacanza» dal suo studio professionale al Vomero. Totale, 800 mila euro: la prima tranche, di 300 mila, è già stata liquidata.

Si spera che i soldi in arrivo per il Tpl vengano impiegati in servizi e non per questo.