Aumento Iva: 66 euro in più a famiglia

Pubblicato il 21 Marzo 2012 - 16:41 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 21 MAR – L'aumento dell'Iva ordinaria (fino al 23,5%) e dell'aliquota intermedia (fino al 12,5%) comporterebbero un aggravio di spesa per le famiglie di circa 66 euro l'anno solo per il comparto alimentare. Mentre entro l'autunno potrebbero chiudere 2 mila negozi alimentari. A lanciare l'allarme e' la Fiesa-Confesercenti, che chiede al Governo di rimandare al prossimo anno gli aumenti sull'Iva, per evitare ''un ultimo, decisivo colpo al potere d'acquisto delle famiglie e ai consumi''.

Il peso dei prodotti su cui grava l'Iva ordinaria, spiega la Federazione, e' pari al 100% per le bevande alcoliche e al 5% per i prodotti alimentari e le bevande analcoliche. L'aumento delle aliquote ordinarie, cosi' come previsto, comporterebbe dunque un aggravio per le famiglie di 20 euro l'anno. A cio' si aggiunge l'aumento dell'Iva al 10% che riguarda circa il 33,5% dei prodotti e che comporterebbe un ulteriore aumento di 46 euro l'anno.

Una situazione che pesa in un comparto, quello alimentare, pesantemente colpito dal calo dei consumi, scesi in 3 anni (dal 2007 al 2010) del 6,3% (da 120 a 112 miliardi), a fronte di una generale contrazione della spesa del 2%. Le famiglie tagliano in particolare su pane e cereali (-10%), oli e grassi (8%), alcolici (7%), carne e latte (6%). Nelle piccole imprese di distribuzione alimentare di vicinato la contrazione dei consumi nel primo trimestre dell'anno e' stata pari al 12% sullo stesso periodo 2011.

''I comportamenti di spesa – spiega il presidente di Fiesa, Giampaolo Angelotti – risentono della debolezza del reddito reale delle famiglie e del clima di sfiducia dei consumatori. Per questo un aumento dell'Iva quest'anno sarebbe disastroso. Occorre dunque – conclude – rimandare una misura del genere e frenare il prezzo dei carburanti''.