ROMA – “Mi rifiuto di aumentare l’Iva anche di un solo centesimo”, promette Matteo Salvini all’assemblea annuale di Rete Imprese Italia. Contestualmente, dallo stesso palco, il premier Giuseppe Conte, afferma l’esatto contrario: “Evitare l’aumento dell’Iva – dice – non sarà un’impresa facile”.
“Prima va riformato il sistema fiscale: bisogna avere coraggio e io non mi rassegno”, ha aggiunto il ministro dell’Interno. Mentre Conte punta tutto sui tagli agli sprechi: “Stiamo lavorando ad un’operazione profonda di spending review e stiamo potenziando il nostro sistema di contrasto all’evasione fiscale”, spiega. “Dopo una prima fase – chiarisce – nella quale il Governo ha posto le basi per ricostruire il rapporto di fiducia fra cittadini e istituzioni, rispondendo con urgenza alle istanze delle fasce più deboli della popolazione, si apre adesso una fase 2, che ha come obiettivo prioritario quello di rilanciare la crescita, liberando le migliori energie produttive e innovative del Paese”.
Già, peccato che l’ultima legge di Bilancio, che ha sterilizzato le clausole di salvaguardia solo per quest’anno, le ha rafforzate per quelli a venire con un aggravio complessivo di 9 miliardi, proprio per finanziare i due vanti del governo giallo verde, reddito di cittadinanza e quota 100. Poco dopo, a Frascati per la tappa del Giro d’Italia, Conte prova a recuperare: “Io non ho mai messo in discussione in tutte le mie dichiarazioni il fatto che eviteremo l’aumento dell’Iva”, dice. “Ho anche spiegato come e perché – aggiunge il premier – Abbiamo un programma di spending review, una riorganizzazione delle tax expenditure che sono una babele”.
In realtà, tra il premier e il suo vice interviene perentorio il Codacons secondo il quale contrasto all’evasione fiscale e spending review non basteranno certo ad evitare l’aumento dell’Iva. “Le affermazioni del premier – spiega il presidente Carlo Rienzi – preoccupano e molto i consumatori, perché confermano le difficoltà del Governo nel reperire le risorse utili ad evitare che scattino le clausole di salvaguardia. Né la lotta all’evasione né la riduzione degli sprechi sembrano misure adeguate a trovare i 23 miliardi di euro nel 2020 e i 29 miliardi per il 2021 indispensabili per evitare il ritocco delle aliquote, e si va verso un inevitabile incremento dell’Iva che avrebbe effetti disastrosi per le tasche degli italiani, con una stangata fino a 1.200 euro a famiglia a parità di spesa e una riduzione dei consumi pari a 27,5 miliardi di euro, con conseguenze disastrose per commercio, occupazione, e per l’intera economia nazionale”, conclude Rienzi.
E intanto a Piazza Affari torna l’incubo Spread che sfiora quota 290 punti. Ad aver provocato il balzo negli ultimi due giorni sono state le parole di Matteo Salvini che va ripetendo: “E’ un dovere superare i vincoli europei, non solo il 3% di rapporto deficit Pil ma infrangere anche il 130-140% di debito”.
Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev