Recuperati 13 miliardi: l’evasore forse ci paga l’Iva

Pubblicato il 28 Marzo 2012 - 11:41 OLTRE 6 MESI FA

Mario Monti (Lapresse)

ROMA – L’aumento dell’Iva di ottobre? Forse lo scongiuriamo e a pagarlo potrebbero essere gli evasori fiscali. Tra un blitz e l’altro, infatti, lo Stato ha finora recuperato 13 miliardi dalla lotta all’evasione fiscale. Il numero, ufficiale, lo ha affidato il sottosegretario Catricalà alle telecamere di Ballarò, martedì sera. Un “tesoretto”, anche se a Monti la parola non piace, che il governo potrebbe usare per non aumentare l’Iva.

Non tagliarla, ma perlomeno scongiurare gli aumenti delle aliquote in programma per ottobre. Un punto di Iva frutta infatti alle casse dello Stato circa 5-6 miliardi. Con i 13 recuperati finora, quindi, potremmo aver sfangato l’aumento di 1-2 punti di Iva previsto per ottobre. Meno ottimisti il ministro Corrado Passera e il sottosegretario Ganfranco Polillo. Il ministro dello Sviluppo economico, solo qualche giorno fa a Cernobbio, ha detto che si farà di tutto per evitare che l’Iva arrivi al 22 o 23%. Ma, aveva aggiunto, servono 4 miliardi. Secondo Polillo “sarà difficile non aumentare le aliquote; se ci saranno risorse, si potrebbe però limitare l’incremento a un punto, passando al 22%.

Oppure, salire al 23% e tagliare il prelievo Irpef su famiglie e imprese”. Tredici sono i miliardi recuperati finora, ma le agenzie di stampa sono ricche di notizie sulle operazioni della Guardia di Finanza. Solo nella giornata di martedì ci sono state operazioni tra Sicilia, Lombardia e Liguria da 28 milioni di frode fiscale, a Saluzzo (17 milioni), a Formia (427 mila euro), ad Aosta (41 mila), a Messina (4,5 milioni), a Padova (60 mila euro). Il governo per ora non si sbilancia, al ministero dell’Economia (retto da Monti stesso) spiegano che la priorità è “tenere sotto controllo i conti pubblici per centrare gli obiettivi del pareggio di bilancio nel 2013”. Il timore è che alcune misure di taglio o di entrate delle Finanziarie di Tremonti non siano all’altezza delle aspettative. Basta un’incertezza sul deficit e lo spread ne risentirebbe, ecco perché tanta cautela da parte di Monti. Ma con quei 13 miliardi prelevati agli evasori fiscali, forse, si riesce a scongiurare l’aumento dell’Iva.