Il bluff delle auto blu. Tagliato il 70%? No, solo il 5%

Pubblicato il 16 Settembre 2011 - 12:04 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Il ministro Renato Brunetta prova a tagliare i privilegi alla casta e lo fa con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale di un decreto che ridurrà del 70 per cento le auto blu, con risparmi stimati di 900 milioni di euro da oggi al 2014 e con un risparmio di 500 milioni di euro annui a partire dal 2015. Il politico che rinuncia all’auto blu: dov’è la “fregatura”? Che la casta sia devota al “dio risparmio” non è una novità, tanto che è difficile credere che rinunci a 7 vetture su 10, quando ministri come Giancarlo Galan si fanno prestare le tessera parlamentare del barbiere della camera dai propri colleghi.

In effetti un limite il provvedimento ce l’ha: le 72 mila autovetture conteggiate nel 2011 dal ministro, classificate come “blu blu” le 2 mila auto con autista personale a disposizione degli eletti, dai ministri ai presidenti di enti statali come regione e provincia, “blu” le 10 mila auto, sempre con autista ma non personali, a disposizione delle alte cariche statali e “grigie” le 60 mila semplici auto di servizio senza autista. Ma i tagli del 70 per cento non saranno effettuati sulle 72 mila auto, bensì solo su 3.500 vetture di Stato, un numero sicuramente esiguo che risparmia le auto in dotazione ai vari politici di regioni, province – ma non erano state abolite? – , insomma tutti gli enti locali già dilaniati dai tagli, a cui sarà concesso almeno un privilegio di cui godere. Altri importanti assenti dal conteggio saranno le 50 mila vetture militari e le 16 mila a disposizione dei vigili urbani, con autisti a disposizioni 24 ore su 24 senza distinzione di carica o “colore”.