Auto blu: 40 al Parlamento, 35 al Quirinale

Pubblicato il 29 Luglio 2010 - 18:48 OLTRE 6 MESI FA

Il Palazzo di Montecitorio

Ventuno autovetture a Palazzo Madama, una in meno a Montecitorio. Anche Camera e Senato, dopo il Quirinale, hanno reso noto il parco macchine a loro disposizione. Prosegue così il monitoraggio del ministero della Pubblica Amministrazione che nelle scorse settimane ha dichiarato guerra alle auto blu – 90 mila in tutto – che circolano in Italia.

”Con quattro miliardi si rinnovano i contratti di lavoro, si può spendere la metà facendo meglio lo stesso servizio”, aveva detto il ministro Renato Brunetta. A ben guardare, però, tra le auto del Quirinale e quelle delle due Camere sembra esserci poco da tagliare. Al Colle ce ne sono 35, con una spesa di circa 323 mila euro, che diventano però soltanto 26 al netto delle auto d’epoca e di quelle in prestito a ministeri e Capi di Stato stranieri.

Ancora meno sono invece quelle a disposizione del Parlamento: il Senato, che ha 22 autisti dipendenti, ne ha appunto 21, soltanto 20 alla Camera, dove gli autisti sono invece 28. Non molte rispetto all’immaginario comune, alimentato dalle file di auto con lampeggiante che di solito stazionano nei pressi di piazza Montecitorio e limitrofi.

A spulciare i dati, del resto, si scopre che le persone autorizzate a viaggiare a bordo delle autovetture di Stato non sono molte. Al Senato, per esempio, sono una cinquantina le autorità che possono usufruirne: oltre al presidente del Senato, i senatori membri del Consiglio di presidenza, i presidenti di Commissioni e Giunte, gli ex presidenti, il segretario generale e i vicesegretari generali, che per altro devono fare i conti con le esigenze di servizio, per le quali il Senato utilizza gli stessi mezzi.

Le autovetture di proprietà del Senato sono soltanto due, un’autoambulanza e una vettura d’epoca, tutte le altre sono noleggiate. La spesa complessiva sostenuta da Palazzo Madama, ammonta così nel 2009 a 550 mila euro, contro i 475 mila del 2008. Alla Camera i parlamentari ‘motorizzati’ sono una sessantina, quelli che ricoprono incarichi istituzionali, che si dividono venti auto, mentre gli autisti sono 28. Il numero, però, è destinato a scendere: entro la fine dell’anno in tre andranno in pensione.