Auto con esplosivo contro Napolitano, arrestato carrozziere

Pubblicato il 22 Gennaio 2010 - 10:38 OLTRE 6 MESI FA

I carabinieri hanno arrestato per favoreggiamento il carrozziere che aveva denunciato il furto dell’auto sulla quale giovedì – in occasione della visita del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano – era stato trovato dell’esplosivo. Lo rende noto l’Ansa.

Il suo nome è Francesco Nocera, 45 anni, presunto affiliato alla cosca Ficarra-Latella. Nocera è accusato di favoreggiamento personale con l’aggravante delle modalità mafiose: l’u0mo, infatti, si è rifiutato di rivelare i colpevoli del fatto.

L’auto era stata trovata giovedì dai Ros a poche centinaia di metri dall’aeroporto, nel tragitto che Napolitano si apprestava a fare in Calabria. Per fortuna gli uomini della sicurezza che hanno “bonificato” il luogo hanno trovato l’auto prima che avvenisse una tragedia.

Aveva dentro due fucili a pompa, due pistole, due bombe artigianali, passamontagna e taniche di benzina. Un’auto che sembra mettere in mostra un arsenale viaggiante di ndrangheta.

L’auto, secondo quanto si apprende, si trovava nell’officina del carrozziere da diversi giorni. L’uomo ne aveva denunciato il furto in mattinata, un’ora e mezza prima del ritrovamento.

Gli investigatori ritengono che il carrozziere  avesse prestato la macchina per un’azione criminale che non avrebbe nulla a che vedere con la visita del capo dello Stato a Reggio.

L’auto sarebbe poi stata frettolosamente abbandonata perché la zona stava per essere sottoposta ai controlli per l’arrivo di Napolitano. Il proprietario dell’auto risulta al momento ignaro di quanto era accaduto al suo veicolo.

Pdl chiede di inviare più esercito. Angela Napoli, parlamentare pdl e componente della Commissione antimafia, propone l’invio dell’esercito. «Il ritrovamento a Reggio Calabria giovedì dell’automobile un vero arsenale bellico propone la possibilità di letture diversificate, ma sicuramente è l’immagine della potente e pericolosa dotazione con la quale la ‘ndrangheta riesce a minare la sicurezza dell’intero territorio. Per tale motivo accanto alle encomiabili attività che Governo, magistratura e forze dell’ordine calabresi stanno portando avanti, sono convinta che servirebbe l’immediato invio nella città di Reggio Calabria di un elevato numero di militari».

Anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio e portavoce del premier, Paolo Bonaiuti, al «Caffè» di Sky Tg 24 vuole un maggiore impegno del governo: «Le indagini sono ancora in corso. Certo quello che è accaduto a Reggio Calabria è inquietante, perché fa seguito anche agli esplosivi che furono fatti esplodere davanti alla Procura giorni fa. Occorre aspettare, ora, lo sviluppo delle indagini». «Il peso del crimine organizzato – continua Bonaiuti – viene duramente combattuto dal nostro governo che ha fatto quanto nessun governo ha mai fatto prima. Otto esponenti della criminalità organizzata vengono arrestati ogni giorno. Oltre a questo, vengono confiscati e sequestrati beni. Dobbiamo intensificare, Fare ancora di più».