Balneari, concessioni solo fino al 2023. Gasparri-Mallegni: sentenza letale

di Marilena D'Elia
Pubblicato il 10 Novembre 2021 - 14:28 OLTRE 6 MESI FA
Coronavirus, vacanze estate? Balneari: Sarà tragica. Gasparri: Governo si muova!

Balneari, concessioni solo fino al 2023. Gasparri-Mallegni: sentenza letale (Foto d’archivio Ansa)

Balneari, concessioni solo fino al 2023. Gasparri-Mallegni: “Sentenza letale del Consiglio di Stato. Non ci fermeremo. Contesteremo interpretazioni astruse.”

Il Consiglio di Stato, con le sentenze 17 e 18 ha deciso che le concessioni balneari dureranno solo fino al 31 dicembre 2023 senza possibilità di proroga già dal giorno successivo.

Si cancellano le imprese simbolo del turismo italiano, commentano da Forza Italia

Così si cancellano imprese simbolo nostro turismo. La sentenza del Consiglio di Stato in materia di concessioni balneari ci lascia sconcertati e rischia di essere letale per tante aziende tipicamente Italiane e per tante famiglie che hanno reso questo settore un vero e proprio fiore all’occhiello del turismo e dell’economia italiana” commentano il senatore Maurizio Gasparri componente del Comitato di Presidenza di Forza Italia e il responsabile Turismo di Forza Italia, sen. Massimo Mallegni

Si vogliono annullare decenni di sacrifici per aprire il mercato ai grandi gruppi internazionali, dicono i senatori forzisti Gasparri e Mallegni

Le nostre spiagge sono una peculiarità quasi esclusiva in Europa e con cecità si vogliono annullare decenni di sacrifici per aprire il mercato ai grandi gruppi internazionali. Personalmente, con i colleghi di Forza Italia, siamo sempre stati dalla parte delle imprese italiane e grazie al nostro intervento è stato possibile varare le varie proroghe che negli anni hanno garantito un futuro a questi lavoratori, ricordiamolo, stagionali, che tra qualche mese rischiano danni gravissimi.”

Sostenere le ragioni dell’Italia

“Continueremo a sostenere le ragioni dell’Italia, del turismo e dei balneari vittime di burocrati italiani o europei pronti a dare l’ennesimo colpo alla nostra economia nazionale e a spazzare via le tradizioni che hanno reso unico il nostro Paese. Non ci fermeremo. Contesteremo interpretazioni astruse.” Concludono i senatori forzisti. 

Nel ddl concorrenza non sciolto il nodo concessioni balneari

Nel ddl concorrenza di pochi giorni fa non era stato sciolto dal Governo il nodo delle liberalizzazioni delle concessioni balneari che hanno generato un conflitto con l’Unione europea in relazione alla normativa del mercato interno. Probabile quindi che siano previste delle modifiche in accoglimento delle sentenze del Consiglio di Stato.

Le sentenze del Consiglio di Stato

Nel comunicato del Consiglio di Stato si legge che

L’adunanza plenaria del Consiglio di Stato, con le sentenze nn. 17 e 18 pubblicate martedì 9 novembre, rimarcando l’eccezionale capacità attrattiva del patrimonio costiero nazionale, ha affermato che la perdurante assenza (nonostante i ripetuti annunci di un intervento legislativo di riforma, mai però attuato) di un’organica disciplina nazionale delle concessioni demaniali marittime genera una situazione di grave contrarietà con le regole a tutela della concorrenza imposte dal diritto dell’Ue, perché consente proroghe automatiche e generalizzate delle attuali concessioni (l’ultima, peraltro, della durata abnorme, sino al 31 dicembre 2033), così impedendo a chiunque voglia entrare nel settore di farlo.”

 “Secondo il Consiglio di Stato, il confronto concorrenziale, oltre ad essere imposto dal diritto U.E., “è estremamente prezioso per garantire ai cittadini una gestione del patrimonio nazionale costiero e una correlata offerta di servizi pubblici più efficiente e di migliore qualità e sicurezza, potendo contribuire in misura significativa alla crescita economica e, soprattutto, alla ripresa degli investimenti di cui il Paese necessita”.

I concessionari attuali potranno comunque partecipare alle gare che dovranno essere bandite.

Per consentire alla p.a. di “intraprendere sin d’ora le operazioni funzionali all’indizione di procedure di gara”, per “consentire a Governo e Parlamento di approvare doverosamente una normativa che possa finalmente […] disciplinare in conformità con l’ordinamento comunitario il rilascio delle concessioni demaniali”, nonché per evitare l’impatto sociale ed economico della decisione, le attuali concessioni potranno continuare fino al 31 dicembre 2023.  “

“Dal giorno successivo, tuttavia, non ci sarà alcuna possibilità di proroga ulteriore, neanche per via legislativa, e il settore sarà comunque aperto alle regole della concorrenza. Scaduto tale termine, quindi, “tutte le concessioni demaniali dovranno considerarsi prive di effetto, indipendentemente da se via sia – o meno – un soggetto subentrante nella concessione”.