Balneari, Gasparri: no decisioni senza legittimazione a prendere iniziative

Balneari: le imprese sono in ginocchio e un governo in scadenza non deve emanare i decreti attuativi delle nuove norme, afferma il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri.

di Marilena D'Elia
Pubblicato il 28 Agosto 2022 - 18:23 OLTRE 6 MESI FA
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Grillo, Gasparri: giustizialista d’assalto indagato per reato voluto dai grillini (foto Ansa)

In merito alle concessioni balneari, Gasparri dice no a decisioni senza legittimazione a prendere iniziative.

Imprese balneari ancora una volta in ginocchio

“La stagione estiva è stata caratterizzata da vere e proprie alluvioni che nei giorni scorsi hanno messo ancora una volta in ginocchio molte imprese balneari– fa notare il senatore forzista. Confermando la precarietà di un settore prezioso per l’Italia, ma messo costantemente in difficoltà da eventi climatici e dalla erosione delle coste.”

Confrontarsi con le associazioni di categoria e tutelare il settore

“Tutto ciò – continua Gasparri– deve indurre a una riflessione post elettorale, evitando l’emanazione di decreti attuativi delle nuove norme da parte di un governo in scadenza.

Bisogna prima confrontarsi con le associazioni di categoria, per una approfondita analisi della situazione del settore, per tutelare il valore e la gestione delle aziende, attendendo le decisioni sui ricorsi pendenti in sede europea, dopo le iniziative di organi italiani di giustizia amministrativa.

E riproponendo in ogni caso in sede europea un confronto teso a ribadire l’esclusione dalla nota direttiva (direttiva Bolkenstein ndr) di attività basate su ‘beni’ e non su servizi.

Il settore va tutelato e non vanno prese decisioni in questa fase, senza una legittimazione piena ad assumere iniziative”, conclude il senatore.

Draghi accelera per chiudere i dossier aperti

Il governo “uscente” vorrebbe lasciare pulita la scrivania dei successori. Lavora perciò intensamente per chiudere i dossier aperti e i ministeri hanno già un appuntamento, martedì a Palazzo Chigi, per aggiornare il cronoprogramma.

Tra gli interventi sul tavolo del premier anche i decreti legati alla riforma della concorrenza, balneari inclusi.

La direttiva Bolkenstein, l’interpretazione della Corte di giustizia UE e la smentita di Bolkestein

La direttiva Bolkestein prende il suo nome da Frits Bolkestein, commissario europeo per il mercato interno della Commissione Prodi che ha curato e sostenuto questa direttiva. E’ una direttiva dell’Unione Europea (la 2006/123/CE) presentata dalla Commissione Ue nel febbraio 2004, poi approvata ed emanata nel 2006.

Riguarda i servizi nel mercato europeo comune con lo scopo di garantire la libera circolazione dei servizi in base alle regole stabilite dall’Europa per il mercato unico.

La Corte di giustizia Ue smentisce il padre della Bolkenstein

La Corte di giustizia Ue, nel luglio 2016, ha stabilito che la  direttiva Bolkestein sui servizi riguarda anche le concessioni balneari, smentendo così quanto affermato precedentemente dal padre della direttiva, Frits Bolkestein.

L’interpretazione della normativa comunitaria è  stata confermata dalla commissaria europea all’industria Elzbieta Bienkowka, nella sua risposta a tre diverse interrogazioni scritte presentate da eurodeputati di Lega e Pd.

Frits Bolkestein smentisce l’interpretazione della Corte di giustizia UE

Durante il convegno alla Camera dei deputati “L’euro, l’Europa e la Bolkestein spiegati da Frits Bolkestein” del 18 aprile 2018,  l’ex commissario Ue Frits Bolkestein, padre della direttiva sulla liberalizzazione dei servizi ha sostenuto che la normativa europea non va applicata alle concessioni balneari, in quanto “non sono servizi ma beni”.

La direttiva sulla libera circolazione dei servizi secondo lo stesso Frits Bolkestein non va quindi applicata alle concessioni delle spiagge.