Benzina: dopo la tregua di Pasqua i prezzi salgono, 1,42 euro a litro

Pubblicato il 6 Aprile 2010 - 10:08 OLTRE 6 MESI FA

Passata la tregua pasquale i prezzi della benzina riprendono a salire con la Q8 che vola oltre 1,42 euro al litro. Stando alla consueta rilevazione della Staffetta Quotidiana, la Q8 ritocca la benzina di 1,5 centesimi portandola a 1,425 euro e il gasolio di 2 centesimi a 1,259 euro.

Rialzi anche per Erg, che ha aumentato i prezzi di entrambi i prodotti di 1 centesimo portando la verde a 1,418 euro e il gasolio a 1,244 euro.

CONSUMATORI I rialzi dei prezzi della benzina decisi oggi da alcune compagnie «determineranno, per il solo rientro dalle vacanze di Pasqua, una ‘sovrattassa’ aggiuntiva pari a 19 milioni di euro». E’ quanto calcola il Codacons, che parla di «stangata sui poveri automobilisti tartassati. Come dimostrano i dati Istat resi noti nei giorni scorsi – prosegue nella nota il presidente Carlo Rienzi – i continui rialzi della benzina hanno già innescato un meccanismo moltiplicativo sui prezzi, in particolare su tutta la merce trasportata su gomma e rischiano di scatenare pericolosissime aspettative di inflazione. Per questo il Governo avrebbe dovuto dimostrare di non essere succube delle compagnie petrolifere, liberalizzando il settore, favorendo l’ingresso di nuovi competitori, come la grande distribuzione e le pompe bianche, favorendo la trasparenza dei prezzi. Ma evidentemente – conclude la nota – il Governo è rimasto a ‘secco’ di misure, visto che é da un anno che annuncia la riforma del settore, senza però aver ancora preso un solo provvedimento. Peraltro le poche misure proclamate e mai fatte sarebbero comunque insufficienti e blande anche solo per attenuare lo strapotere delle compagnie petrolifere»

Sterilizzare gli aumenti Iva e introdurre l’accisa mobile sui carburanti. Sono questi, secondo Adusbef e Federconsumatori, gli interventi «ineludibili per evitare il rischio che si arrivi ad una situazione ancora più insostenibile per le famiglie italiane già colpite da una vasta serie di rincari e in precarie condizioni economiche».

Di fronte agli ultimi rincari dei prezzi di benzina e gasolio, le due associazioni giudicano “improponibile” che in mancanza di tali misure fiscali «l’erario aumenti i propri guadagni, quando aumentano i prezzi, così come se fosse una compagnia petrolifera dedita alla speculazione». Adusbef e Federconsumatori ricordano infatti che «ogni cent al litro in più per i carburanti significano 15 milioni per la benzina e 25 milioni per il gasolio che qualcuno incassa in più al mese. E dato che nel mese a cavallo tra marzo e aprile la variazione è stata di circa 10 cent al litro, le quantità economiche messe in gioco sono state pari a 150 milioni per la benzina 250 milioni per il gasolio per un totale di 400 milioni di euro di cui 80 milioni di maggiori tasse entrate nell’erario».