Beppe Grillo: "Expo 2015 non si farà, solo Formigoni ci crede ancora"

Pubblicato il 12 Giugno 2012 - 19:04 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 12 GIU – ''Expo 2015 non si fara', Formigoni 2013 invece si'. Al forno con patate e un rametto di rosmarino. Chi mangera' il boccon del prete?''. Lo scrive Beppe Grillo sul suo blog, in un post molto critico verso la gestione dell'Expo da parte delle istituzioni e in particolare del governatore della Lombardia, Roberto Formigoni.

''Intorno al tavolo dell'Expo 2015 c'erano cinque piccoli indiani. La Regione Lombardia, la Camera di Commercio di Milano, il Comune di Milano, il Governo e gli investitori privati. Quattro giocavano e uno, Forminchioni, teneva il banco. Lo yatchman inconsapevole era l'unico ad aver gia' vinto senza giocare – sottolinea Grillo – Infatti in questa partita c'e' anche un convitato di pietra, la Fondazione Fiera di Milano della Regione Lombardia. Una societa' con bilanci in rosso, ma con dei terreni a Rho'' che ''sono il vero tema dell'Expo 2015, il suo baricentro, la sua motivazione, la sua genesi''. Infatti ''grazie all'Expo i terreni diventano edificabili, la stima (paurosa) e' di 750.000 metri quadri di nuove abitazioni''. ''I soldi pero' – prosegue il fondatore del M5S – non ci sono per l'Expo dedicato a 'Nutrire il pianeta', ma soprattutto il sottobosco della politica e societa' immobiliari''.

''La Provincia tira i remi in barca – riassume Grillo – La Camera di Commercio che dovrebbe investire 200 milioni sembra traccheggiare. Il Governo sta a guardare, ben attento a non rimanere con il cerino in mano. Pisapia si dimette da commissario per l'Expo. Rimane Formigoni – conclude – l'unico indiano superstite che crede ancora in un miliardo di incassi da biglietti e merchandising per coprire i costi. Li vedo gia', i milioni di persone, da tutto il mondo, prendere l'aereo per la Malpensa per arrivare a Rho. Da Pechino, da Dallas, da Buenos Aires, ad ammirare Forminchioni''.