Beppe Grillo: “Il presidenzialismo può portare alla dittatura”

Pubblicato il 14 Giugno 2012 - 17:11 OLTRE 6 MESI FA

ROMA, 14 GIU – Attribuire al presidente della Repubblica maggiori poteri ”ci consegnerebbe dritti a una potenziale dittatura. Berlusconi eletto dal popolo o la sua fotocopia sobria del pdmenoelle, D’Alema, a suo tempo candidato prediletto del bibliofilo Dell’Utri, sarebbero una sciagura nazionale, altro che il Mascellone”.

Lo scrive Beppe Grillo sul suo blog, in un post dal titolo ‘Il Monarca della Repubblica’. Che si conclude con queste parole: ”Abbiamo bisogno di meno presidenzialismo, non di piu’. Un uomo solo al comando ci e’ bastato. Ma che cazzo di presidenzialismo andiamo cercando?”.

Il fondatore del Movimento 5 Stelle lancia un sondaggio on-line per chiedere ai lettori del sito se i poteri del capo dello Stato vanno ridotti, incrementati o mantenuti inalterati. Ma nel suo lungo intervento, il comico rende chiara la sua opinione: ”Se il prudente Napolitano ha dichiarato guerra alla Libia, nostra alleata, contravvenendo all’articolo 11 della Costituzione, ha nominato nottetempo un professore senatore a vita e lo ha imposto come presidente del Consiglio senza passare da libere elezioni, ha influenzato la stesura delle leggi dello Stato (prerogativa del Parlamento) durante il suo mandato, ha firmato senza rinviarle al Parlamento, leggi come il Lodo Alfano, chiaramente incostituzionali, ha discriminato in discorsi pubblici, senza mai nominarla, una forza politica democratica: il MoVimento 5 Stelle. Se lui ha potuto fare tutto questo – scrive Grillo – immaginatevi un presidente con scarse propensioni democratiche”.

”Queste osservazioni – precisa Beppe Grillo – non sono un attacco a Napolitano, che credo operi, dal suo punto di vista, in buona fede, ma agli attuali poteri della Presidenza della Repubblica che vanno limitati”.    ”Il Presidente, ma forse e’ meglio chiamarlo Sua Maesta’, per l’articolo 90, non e’ responsabile degli atti compiuti nell’esercizio delle sue funzioni, tranne che per alto tradimento o per attentato alla Costituzione (ma firmare una legge incostituzionale e’ un attentato alla Costituzione?) – e’ uno degli esempi che fa Grillo – Si puo’ offendere Dio, ma non il Presidente”.

”I poteri del presidente della Repubblica sono in parte regali e in parte indefiniti, di fatto sono monarchici e discrezionali – afferma il leader del M5S – Ogni Presidente, dal dopoguerra, li ha interpretati a modo suo. Il dibattito carsico che emerge puntuale in caso di ingovernabilita’ o di crisi istituzionali vorrebbe attribuire a questa figura maggiori poteri. Una ipotesi che ci consegnerebbe dritti a una potenziale dittatura”.