L’ascesa dei “grillini”, dal “vaffa” del 2008 all’incetta di voti del 2010

Pubblicato il 31 Marzo 2010 - 09:31 OLTRE 6 MESI FA

Sorpresi ma non troppo. La notte tra il 29 e il 30 marzo 2010 ha regalato al Movimento cinque stelle di Beppe Grillo la consapevolezza di essere una vera entità politica capace di conquistare percentuali di tutto rispetto: il 6% in regioni dal voto tradizionalista come l’Emilia-Romagna e 90 mila voti in Piemonte determinando, anche se indirettamente, la sconfitta di Mercedes Bresso, presidente uscente. Ma non è tutto. Pur essendosi presentato in sole cinque regioni i grillini sono stati scelti da 390.097 elettori, ottenendo una media nazionale simile a quella di partitini che sopravvivono da decenni ai loro insuccessi.

Il percorso del movimento di Beppe Grillo inizia cinque anni fa, nel gennaio 2005, proprio col primo post del comico nel suo blog. Proprio lui che in un paio di tour aveva preso i computer a mazzate. Il binomio Grillo-Rete, invece, in pochi mesi diventa indissolubile, racimolando via via uno sciame sempre più vasto di seguaci internauti che come spugne assorbono ogni contenuto di cui si parla sul blog.

Il manifesto politico dei seguaci di Grillo arriva però nel 2007 quando il comico grida dal palco in piazza Maggiore a Bologna un sonoro «vaffanculo»  contro tutto e contro tutti, compreso lo «psiconano Berlusconi» e la sinistra dei «cialtroni D’Alema e Veltroni». Sono passati due anni e mezzo e oggi alla luce dei risultati elettorali Grillo si può permettere di chiedere, da vero leader di partito,  «le dimissioni di Bersani». Il leader democratico invece apostrofa: «Il voto a Grillo? Un cupio dissolvi…», più tardi corregge il tiro: «Civismo con cui confrontarsi».

Quello dei grillini è certamente un voto di protesta. E’ antipolitica. O forse, più semplicemente, per dare una provenienza al numero di elettori che li sostiene, basta inquadrare il fenomeno dei grillini all’interno di quella corrente verde che sta godendo di ottima salute in Europa. I temi dell’ecologia, della sostenibilità, dell’energia sono i cavalli di battaglia della politica grilliana. Vengono trattati con quella chiarezza che un partito come il Pd non può permettersi poiché trascinato per la giacchetta dai poteri forti quando si parla di inceneritori, acqua pubblica e alta velocità.

Un movimento senza dubbio originale anche nel panorama politico europeo. La forza la trova nella mente del suo fondatore, Beppe Grillo, leader carismatico e trascinatore, se non fomentatore di masse. L’Italia,  lo dimostrano i voti al Movimento a cinque stelle, non si fida più dei partiti e abbraccia i movimenti. Adesso che i grillini sono diventati un’entità politica, vedremo se riusciranno a dare ai propri elettori oltre alle idee anche i fatti.