Beppe Grillo boccia i saggi “badanti”, ma assolve Napolitano. Mezza apertura M5s

Pubblicato il 31 Marzo 2013 - 14:11| Aggiornato il 1 Dicembre 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – I saggi sono “badanti della democrazia“. Per ora va bene così ma “siano istituite le commissioni”. Mezza apertura di Beppe Grillo alla soluzione di Giorgio Napolitano (la “migliore possibile” adesso) per provare a dare un minimo governo all’Italia. Grillo è stato perlomeno più morbido di altri esponenti del Movimento 5 Stelle. Vito Crimi (capogruppo al Senato) aveva detto che con questi saggi non ci si poteva sedere al tavolo. Roberto Fico (deputato) era andato oltre: “Gli pseudo saggi sono impresentabili”.

Invece Grillo pare accontentarti di queste 10 badanti, all’insegna di “questo è quel che passa il convento”. ”Al momento è la miglior soluzione possibile in un Paese che ha visto Parlamenti svuotati di ogni autorità e significato”, esordisce il post sul suo blog.

Quello che sembra evidente è che Grillo (come molti dei suoi, che hanno cantato vittoria) pensino che Napolitano abbia in qualche modo “dato ragione a loro”. Detto in parole povere, la scelta di Napolitano (secondo gli M5S) serve a “delegittimare il ruolo del governo” a scapito di un ruolo “sempre più importante” del Parlamento.

E infatti scrive Grillo che la scelta di Napolitano “puo’ in qualche modo rispondere alla necessita’ di ”ridare al Parlamento la sua centralità”. Per farlo, pero’ ”e’ urgente istituire le Commissioni” perche’ ”il Paese ha bisogno di un parlamento funzionante” e non di ”fantomatici negoziatori” o di “badanti della democrazia”. E questa è la stessa cosa chiesta anche da Crimi.

Grillo continua a sostenere che il capo dello Stato abbia adottato una soluzione gradita al suo movimento: ”Il presidente Napolitano ha confermato ieri le nostre posizioni su Parlamento e Governo. In sostanza ha affermato che un governo (mai sfiduciato…) è in carica, sebbene limitato agli affari correnti, e sta operando in collaborazione con il Parlamento, anzi solo previo consenso del Parlamento”.

”Ad esempio – spiega – la Commissione speciale sta esaminando un provvedimento legislativo di carattere economico per sbloccare pagamenti alle aziende per 40 miliardi di euro con il contributo di tutte le forze politiche, tra cui il M5S, come espressione del Parlamento e non, come è avvenuto negli ultimi anni, attraverso atti di imperio del Governo con ripetuti decreti. In questa fase, infatti, per poter emettere un decreto di urgenza fuori dagli affari ordinari, il Governo deve chiedere l’autorizzazione al Parlamento”.

”Al momento – viene dunque sottolineato – è la miglior soluzione possibile in un Paese che ha visto una serie di Governi che hanno imposto le loro politiche a Parlamenti svuotati di ogni autorità e significato, anche grazie al Porcellum che ha trasformato i parlamentari in ‘nominati’, in yes men. E’ necessario ridare al Parlamento la sua centralità. Per farlo è urgente l’istituzione delle Commissioni per l’esame delle proposte di legge. Le Commissioni a più di un mese dal voto non sono ancora state istituite, il risultato è un rallentamento dell’attività legislativa che potrebbe occuparsi da subito di temi come la nuova legge elettorale, il conflitto di interessi, il reddito di cittadinanza, la legge anti corruzione, l’abolizione dell’IRAP”.

Poi, però, arriva la stoccata finale almeno sul nome di uno dei saggi: ”Il Paese non ha bisogno di fantomatici negoziatori o facilitatori del calibro di Violante, il gran maestro dell’inciucio, tanto per citarne uno, che operano come gruppi di saggi, non ha bisogno di “badanti della democrazia”, ma di far funzionare meglio il Parlamento e alla svelta”.