Bergamo, Salvini nella palestra dei profughi: centri sociali protestano VIDEO

di Redazione Blitz
Pubblicato il 7 Luglio 2015 - 11:48 OLTRE 6 MESI FA
Bergamo, Salvini nella palestra dei profughi: centri sociali protestano VIDEO

Bergamo, Salvini nella palestra dei profughi: centri sociali protestano VIDEO

BERGAMO – Matteo Salvini manda, provocatoriamente, dei baci e sorride. Dall’altro lato gli antagonisti dei centri sociali protestano e urlano slogan tipo: “Profughi, non lasciateci soli con Salvini”. E’ la protesta che è andata in scena fuori da una palestra di Filago, provincia di Bergamo, in cui da giorni vengono ospitati 30 profughi.

Salvini è venuto qui per chiedere che la palestra venga restituita ai cittadini e gli immigrati allontanati, alla fine è anche entrato nella struttura con un traduttore e il senatore Giacomo Stucchi. Il racconto di Fabio Spaterna sul Corriere della Sera:

«Mi dicono che gli pseudo profughi di Presezzo siano in procinto di essere spostati. Ma non molliamo nemmeno a Filago e Romano di Lombardia. Continueremo a lottare fino a quando questa non ritornerà ad essere una palestra», il primo commento di Salvini appena fuori dalla palestra. Poi l’attacco agli antagonisti: «Non è normale che stiano a cinque metri da un presidio autorizzato».

Dalla prefettura si ipotizza una tendopoli per far fronte all’emergenza: «Roba da matti, il prefetto li prenda nella sua residenza, che è enorme». Fuori dalla palestra sono continuate le scaramucce, proseguite anche dopo la partenza di Salvini in direzione di Romano: «Sono degli sfigati, quando andremo al governo manderemo a casa clandestini e zecche dei centri sociali – l’ultimo messaggio dal megafono del numero uno del Carroccio -. Queste sono persone che non hanno niente da fare, che devono imparare il rispetto e l’educazione: il loro comportamento è la dimostrazione del fatto che bisogna reintrodurre un anno di servizio civile obbligatorio. Ma noi abbiamo la testa dura: con le buone maniere quando saremo al governo useremo le ruspe anche con loro. Io mi chiedo dove sia il prefetto: ha ribadito che questa è una situazione provvisoria, ma noi non ci fermeremo».