Berlusconi, il 17 esce il videomessaggio: il giorno prima del voto in Giunta

di Daniela Lauria
Pubblicato il 16 Settembre 2013 - 20:42| Aggiornato il 17 Settembre 2013 OLTRE 6 MESI FA
Berlusconi, il 17 esce il videomessaggio: il giorno prima del voto in Giunta

Berlusconi, il 17 esce il videomessaggio: il giorno prima del voto in Giunta

ROMA – C’è un videomessaggio di Silvio Berlusconi che inquieta gli animi: pronto da settimane, annunciato, poi rimandato e dimenticato. Uscirà il 17 settembre, alla vigilia del voto di Giunta al Senato, quello che decreterà la decadenza o meno del Cavaliere. Lo annuncia Enrico Mentana nell’edizione serale del Tg La7 di lunedì 16 settembre: Mentana dice che il video è pronto e atteso per domani. Ulteriori anticipazioni, promette Mentana, nella puntata di Piazzapulita, il talk settimanale di Corrado Formigli, in onda sulla stessa rete. Puntata interamente dedicata a Silvio Berlusconi e il suo “esilio forzato”, visto che a quanto pare il Cavaliere non esce dalla sua villa di Arcore da oltre 40 giorni.

Cosa succederà dopo il voto per la decadenza da senatore di Berlusconi previsto per mercoledì sera? Quale sarà il verdetto? Quali saranno le conseguenze per il governo Letta? Perché si è arrivati al voto segreto? Quali scenari si prospettano per il futuro politico italiano? Queste le domande alle quali quel videomessaggio potrebbe rispondere. La scusa è il rilancio di Forza Italia, il nuovo partito più snello e pronto alla battaglia, ma ci sarà anche la solita retorica anti-magistratura, la persecuzione giudiziaria, qualche affondo a sinistra, ecc. Il tutto condito in salsa elettorale, preparare tutti alle urne che nella testa del Cavaliere restano l’ultima carta capace di restituirgli l’onore e lo scettro del mondo moderato. Segnale inquietante per l’ala moderata che spera invece nell’apertura della fase della successione.

Il fatto è che il dibattito in Giunta del Senato ha preso una piega difficile da controllare. La polemica sull’abolizione del voto segreto, innescata dai grillini, ha aperto un nuovo fronte tra Pd e Pdl ma non sembra tenere conto del fatto che cambiare il regolamento comporterebbe un allungamento dei tempi e suonerebbe come una modifica ad personam, l’ennesima. C’è chi parla di comportamenti ”da Gestapo”, come il Pdl Lucio Malan, chi minaccia per protesta l’Aventino salvo poi correggersi nel giro di pochi minuti (il cinque stelle Luigi Di Maio) perché ciò aiuterebbe il centrodestra e mentre nel Pd si continua a temere che proprio i 5S intendano votare in parte a favore di Berlusconi per poi addossare la colpa ai dem, il Movimento Cinque Stelle torna sull’argomento invocando il voto palese.

In tutto questo il videomessaggio di Berlusconi suona come una miccia accesa in mezzo al campo proprio alla vigilia del voto che pende sul suo capo. E proprio mentre a Roma sta per sbarcare il commissario europeo agli affari economici Olli Rehn per discutere della precaria situazione italiana e viene presentata con un mese di anticipo la relazione dei saggi che dovrebbe dare il via alla riforme costituzionali.