Berlusconi agli ex: “Uniamoci, se si vota a ottobre vince la sinistra”

Pubblicato il 24 Aprile 2012 - 13:12 OLTRE 6 MESI FA

Silvio Berlusconi (Foto Lapresse)

ROMA – Silvio Berlusconi manda a dire a Pierfrdinando Casini: da solo, seppur riassemblando un nuovo polo di moderati, non vai da nessuna parte. Il messaggio però vale anche per la Lega: senza di noi farete il tonfo e la prova regina arriverà tra poco alle amministrative di maggio, meglio riconsiderare la vecchia alleanza. Nonché per la fronda ex An, quella che poco digerisce il “ribelle” Pisanu che sta traghettando parte del Pdl nel nuovo progetto centrista con Casini: occhio anche a voi, se spingete per il voto anticipato vi ritroverete con ben poche chance di successo. Berlusconi, parlando con i coordinatori regionali del Pdl, chiosa poi con lo spauracchio valido per tutti: così divisi, se si vota a ottobre come qualcuno vorrebbe, vince il centrosinistra. ”Noi speriamo che i moderati si possano presentare insieme alle prossime elezioni”, ha risposto senza mezzi termini Berlusconi a chi gli chiedeva se il suo partito sarà alternativo o alleato di Pier Ferdinando Casini.

Nei giorni del processo Ruby, con l’ultima dichiarazione pubblica dedicata alle “gare di burlesque” ad Arcore, Berlusconi torna a prendere le redini della sua creatura politica. Sta armando la campagna elettorale del 2013 e il progetto primario è quello di una “ristrutturazione” del Pdl. Dell’immagine, soprattutto.  ”Al prossimo congresso sottoporremo” l’ipotesi di ”dare un nuovo nome al partito”. Niente predellino-bis a quanto pare, Berlusconi preferisce seguire un iter che si addice a un partito “tradizionale”. Il nome lo sceglie il congresso, sembra sottolineare quasi a non voler pestare i piedi ad Angelino Alfano segretario. Il Pdl, secondo Berlusconi, non scalda più il cuore degli elettori. ”L’acronimo Pdl – ha evidenziato – non suscita emozione, quindi al prossimo congresso sottoporremo un altro nome per il partito che resta lo stesso, composto dalle stesse persone che credono nelle stesse cose, nelle nostre idee”.

Berlusconi parla a tutti gli ex alleati, è ancora lui il “boss of the boss” (come direbbe Nicole Minetti) del Pdl. ”Se si andasse a elezioni a ottobre, come potrebbe essere possibile, la sinistra potrebbe vincere”. Ed ecco la stoccata agli “ex”:  la sinistra ”con questa legge elettorale”, potrebbe vincere ”visto che la Lega masochisticamente ha deciso di andare alle amministrative da sola e Fini ha fatto quello che ha fatto”. E poi, ancora più chiaro: “Il Pdl lavora per cercare di unire i moderati e coloro che non si riconoscono nella sinistra. Perché solo se i moderati resteranno uniti, si potranno vincere le prossime elezioni”.

E quindi rilancia: ”Stiamo lavorando ad un sistema elettorale che si avvicini a quello tedesco”, dice ai cronisti, ricordando che se non sarà possibile riformare il sistema di voto si dovrà votare con l’attuale legge ”per coalizioni. Stiamo lavorando – ha detto l’ex premier – a una legge elettorale con la sinistra che si avvicini al modello proporzionale tedesco, dove i partiti si presentano da soli e il partito che ottiene più voti ha la responsabilità di formare il governo, che può essere quello formato con la destra o con la sinistra come ha fatto Merkel che ha fatto un governo con i liberali e un altro con i socialdemocratici. Se questo non fosse possibile – ha concluso Berlusconi – si andrà a votare con l’attuale legge per coalizioni e quindi ancora una volta di più sarà fondamentale che i moderati si presentino insieme”.

Un appello da leader vero e proprio, e per non ferire troppo Alfano ecco che il segretario, nel discorso di Berlusconi, recupera quel “quid” che mesi fa gli mancava: ”Abbiamo un giovane segretario, Angelino Alfano, che abbiamo avuto la fortuna di trovare nella nostra squadra. Alfano lo conosco bene, lavoro con lui da oltre 10 anni, è dotato di una lealtà assoluta e di una capacità straordinaria e di quel quid in più che solo lui ha e di cui c’è bisogno, di quel quid in più e non di quello che qualcuno aveva provato ad attribuirci”.

Intanto, però, alle dichiarazioni di Berlusconi arriva quasi immediata la replica del segretario del Pd Pierluigi Bersani: “Il Pd mantiene la parola data e per noi si vota nella primavera del 2013. Se Berlusconi ha problemi lui, lo dica ma mi consenta di lasciare a me la parola sul Pd”.