”Io sono una persona giocosa, piena di vita. Amo la vita, amo le donne”. In pochi tratti Silvio Berlusconi descrive il suo ‘io’ al plotone di giornalisti che dopo il consiglio europeo lo aspetta anche per sapere dell’inchiesta su Ruby. ”Balle inventate dai vostri giornali”, taglia corto lui, che nella vicenda vede un pezzo del puzzle, del disegno per disarcionarlo: ”Non so se il momento sia casuale, so che c’è sicuramente dietro una volontà precisa di aggressione”. ”Ma gli attacchi – aggiunge – mi rafforzano”.
Nessuna voglia di mettersi la cenere sul capo, nessuna autocritica o autocensura. ”Nessuno, all’età che ho, può farmi cambiare il mio stile di vita, del quale sono assolutamente convinto”, dichiara anzi il premier, come già aveva fatto nei giorni del ‘Noemi gate’. Di sé stesso Berlusconi parla con ipertrofica autostima: una persona generosa nel dare aiuto, ”un ospite irripetibile, anzi unico”, uno che sa prendere la vita con il sorriso, che ama raccontare storielle ”per pulire la mente”, un uomo di grande pazienza, di infinite energie, che lavora ”in modo di-su-ma-no” e con ”disumana capacità” sopporta gli attacchi della sinistra.
”Se io ogni tanto sento il bisogno di una serata distensiva, quando racconto una storiella, per terapia mentale, per pulire il cervello da tutte le preoccupazioni, credo che faccia parte della mia personalità”, dice in eurovisione, mettendo in chiaro che non cambierà. Inutile che la sinistra si ostini a chiederne le dimissioni, che certa stampa indaghi sul suo privato, che parte della magistratura lo tenga sotto il mirino.
Il caso Ruby per il premier è chiuso. ”Ho solo dato un aiuto – ribadisce ancora – Se mi si domanda di indicare una persona che è necessaria per avere un affidamento io sento questa persona poi dico che sta arrivando in questura, tutto qui. Non ho assolutamente influenzato nessuno. Anche perché io so bene quali poteri abbia il primo ministro in Italia: nessuno, nes-su- noooo. Quindi non avrei potuto pensare di esercitare un potere che non ho…”. ”Leggo sorridendo e ridendo le balle proposte dai giornali – si butta alle spalle la faccenda -. Ho mandato qualcuno per aiutare una persona, che aveva un quadro di vita tragico, e per non farla consegnare ad una comunità o al carcere. Non ho regalato auto, tutte cose che non esistono assolutamente”.
Ma quando chiarirà le frequentazioni nella sua villa? chiedono a Berlusconi: ”Non devo chiarire nessuna frequentazione – alza la voce lui – In casa mia entrano solo persone perbene e si comportano soprattutto correttamente. Quanto alla mia capacità di essere ospite e di esserlo in modo abbastanza irripetibile, forse unico, ne sono molto orgoglioso. Io sono una persona giocosa, piena di vita, amo la vita, amo le donne”.
E il ‘bunga bunga’? : ”Solo una vecchia storiella bellissima, di tanti anni fa, che mi ha fatto ridere molto e anche questa volta mi fa ridere molto”. Tutto qui. Rivendica il diritto di ridere, il Cavaliere, e di fare a modo suo: ”Faccio una vita terribile, con sforzi di-su-mani, lavoro come nessuno lavora fino alle due e mezza di notte. All’una e mezza mi arrivano i giornali, li leggo e naturalmente non resto di buon umore. Alla mattina alle sette e mezzo sono in piedi e continuo a lavorare, anche il sabato e la domenica”.
”Aggiungo – dà il benservito agli avversari politici – che sono disumane le capacità di resistere a questi attacchi che la sinistra mi porta da anni, avendo realizzato che la presenza di Berlusconi costituisce l’impossibilità di raggiungere il potere. L’ultimo motto che hanno inventato è: ‘un attacco al giorno toglie Berlusconi di torno’. E io dico: ‘due o tre attacchi al dì, lo fanno sempre restare lì. E io sono qui”. Infine, la morale per i cronisti italiani (gli unici al Justus Lipsius ammucchiati nell’androne per una conferenza stampa in piedi): ”Siate felici, ogni tanto lasciatevi sorridere, ogni tanto guardatevi nello specchio con la soddisfazione e la serenita’ con cui io mi guardo nello specchio e guardo alla mia vita straordinaria”.