Berlusconi scatenato in Brasile: attacca i giudici (“una metastasi”) e la stampa (“provoca una ferita sociale”). E alla fine racconta la solita barzelletta

Pubblicato il 29 Giugno 2010 - 09:04 OLTRE 6 MESI FA
berlusconi obama

Berlusconi in versione "latin lover" con Michelle Obama

Nemmeno l’inverno sudamericano è riuscito a raffreddare i “bollori” di Silvio Berlusconi che, durante la sua visita in Brasile, è tornato ad attaccare i fantasmi delle sue ossessioni, i suoi nemici giurati: la stampa e i giudici. Durante l’incontro con gli imprenditori ha ribadito che i giornali italiani “disinformano i lettori” provocando addirittura una “ferita sociale”, e poi ha definito i magistrati “la metastasi dell’Italia”. Per questo il presidente del Consiglio ha promesso che resterà al governo per altri tre anni in modo da curare queste “malattie” del sistema italiano.Ha anche attaccato la Corte costituzionale, dicendo che è tutta di sinistra, dimenticando che qualche giudice lo ha nominato anche lui. Ma si sa, gli attacchi di Berlusconi alla Corte costituzionale si possono considerare attacchi preventivi, perché da un momento all’altro i supremi giudici potrebbero chiamarlo a rendere conto del fatto che in Italia il pluralismo0 televisivo non c’è, causa i ritardi dell’estensione del digitale terrestre, e quindi intimargli di applicare una loro vecchia sentenza che vuole Retequattro (e Rai3) sul satellite.

Berlusconi ha detto anche una cosa molto giusta: che i conti delle Regioni italiane sono un disastro. Questa è una storia ormai vecchia di 40 anni, da quando le Regioni sono state costituite in Italia. Nel tempo sono diventate una cloaca di sprechi e abusi, assunzioni e consulenze, partecipazioni azionarie. Viene però da chiedersi perché Berlusconi se ne accorga solo adesso e perché ne parli. Poteva avere un senso qualche mese fa, quando alcune delle Regioni più scassate erano rette da giunte di sinistra. Ma ora alcune pietre dello scandalo, come Lazio e Calabria, sono passate alla destra, per non parlare della Sicilia.

Berlusconi ha preso di mira la stampa italiana, che sarebbe rea, a suo avviso, di fornire false notizie persino sui vertici internazionali come il recente G20 di Toronto. Il premier ha quindi invitato i lettori italiani a non comprare più i giornali, in modo da “scioperare” contro la “disinformazione”.

Ma le aggressioni verbali di Berlusconi hanno provocato la reazione degli stessi lettori: uno di loro, ad esempio, ha commentato sulle pagine di Blitz Quotidiano e ha sottolineato che Berlusconi, se ritiene che “i giornali scrivono il contrario o cose non vere” dovrebbe “prendere carta e penna o incaricare il suo portavoce” affinché contesti le notizie pubblicate sulle testate italiane.

Il lettore, signor Giovanni Attinà, ha quindi spiegato che “la sensazione è che il premier continui con le sue esternazioni, pensando che i giornali debbano riferire quello che piace a lui”. Ma questo sarebbe contrario con i principi delle democrazie, nelle quali la stampa dovrebbe essere “libera di criticare”, e dunque dovrebbe anche essere libera di criticare quanto viene deliberato nei vertici come il G20: se i giornalisti riportassero solo i comunicati ufficiali, si trasformerebbero in semplici stenografi.

Berlusconi ha poi rivolto le proprie invettive alla magistratura, un altro dei suoi bersagli preferiti. Dopo aver paragonato i giudici a una “metastasi del sistema”, visto che avrebbero sottratto la “sovranità ai cittadini”, ha detto che la giustizia è una “spina nel fianco della civiltà attuale” e ha quindi ribadito il concetto che andrebbe “riformata subito”. Altra riforma promessa da Berlusconi è stata quella del fisco: il premier ha giurato che ci sarà “una riduzione della spesa senza mettere le mani nelle tasche degli italiani”, e ha elogiato il governo, “l’unico europeo a non aver aumentato le tasse”.

Sarà, ma intanto l’Istat ha rilevato che la pressione fiscale ha raggiunto in Italia livelli da record, attestandosi sugli stessi valori del 1997, quando l’allora premier Prodi e il ministro delle Finanze Visco avevano chiesto notevoli sacrifici agli italiani con la celebre Eurotassa che tanto aveva fatto infuriare proprio Berlusconi e i suoi.

Il livore nei confronti di giornalisti e magistrati non ha fatto perdere però a Berlusconi il suo proverbiale humour e ha ironizzato sui suoi presunti “problemi di memoria” con una barzelletta: ”Stamani in albergo volevo farmi una ciulatina con una cameriera. Ma la ragazza mi ha detto: ‘Presidente, ma se lo abbiamo fatto un’ora fa…”’.

Berlusconi ha quindi mantenuto fede alla sua fama di “cabarettista”, specialmente quando è all’estero: sono ancora impresse nella memoria collettiva le “corna” nella foto ufficiale del vertice di Caceres con gli altri leader europei (2002), le battute da “vitellone” con il premier finlandese Tanja Halonen (2005) e in tempi più recenti gli apprezzamenti senza contegno nei confronti di Michelle Obama (2009).