Berlusconi pensa: “Candidiamo Monti nel 2013, togliamolo alla sinistra”

Pubblicato il 21 Febbraio 2012 - 20:22 OLTRE 6 MESI FA

Silvio Berlusconi e Mario Monti (LaPresse)

ROMA – Prendersi Mario Monti per non “regalarlo alla sinistra” e candidarlo anche per le politiche del 2013.  E ancora dialogare con il Pd e l’Udc non solo sulla legge elettorale, ma anche sulle riforme costituzionali e per cambiare la giustizia, ‘la metastasi della nostra societa”.

Silvio Berlusconi, nel suo discorso ai dirigenti di partito, ha tracciato il percorso non solo da qui alla fine della legislatura. Lo scenario e’ che con un’intesa sul sistema di voto con il partito Democratico – sbarramento alto per impedire il formarsi di piccoli partiti – (un confronto che spingerebbe l’Udc ‘a scendere a patti’) anche la prossima legislatura potra’ nascere sotto il segno della collaborazione in Parlamento.

Il Cavaliere, nella cena di Lesmo con i ‘big’ di via dell’Umilta’, non si e’ spinto apertamente a candidare Monti per dopo il 2013. Ma, dicono alcuni presenti, in diversi colloqui non ha escluso del tutto questa possibilità. Ha spiegato che l’obiettivo deve essere quello di stringere un patto con il Professore anche per il 2013, perché – avrebbe argomentato – non sarà facile uscire da questa crisi economica entro un anno e per questo servono riforme condivise e un progetto più a lungo termine.

Non possiamo regalare Monti alla sinistra, e’ il ‘refrain’ dell’ex premier che ha fatto notare come ad essere ora in diffcolta’ e’ il Pd. “Questa battaglia sull’articolo 18 – spiegava ieri per esempio Oliviero Diliberto – e’ fatta apposta per dividere la sinistra”. Sono stato io – ha sottolineato ieri Berlusconi nel suo intervento – ad indicare il nome di Monti a Napolitano. Angelino Alfano ha poi fornito un particolare in piu’: la delegazione del Pdl ricevuta al Colle ai tempi della crisi del governo Berlusconi mise al corrente il Capo dello Stato della possibilita’ che un gruppo di 30-40 deputati fosse pronto ad abbandonare la maggioranza.

Napolitano avrebbe spiegato che in quel caso sarebbe stato costretto a mandare il Paese alle elezioni e che occorreva avere la responsabilita’ di capire la gravita’ del momento economico. Da qui, con il partito diviso e lacerato, la decisione di Berlusconi di dare il via libera al Professore a palazzo Chigi. Ora il Cavaliere, pur esprimendo dei dubbi su alcune mosse dell’esecutivo (l’ex premier e’ perplesso sulle modalita’ della lotta all’evasione e ieri ha rivendicato il merito di aver convinto il governo a concedere la deroga sui pagamenti in contanti per i turisti stranieri), e’ pronto a ‘sposare’ il modello attuale di una alleanza tra i partiti moderati in Parlamento. Questa linea e’ stata ribadita ieri, proprio mentre nel Pd e’ in corso una spaccatura dopo l’intervista di Walter Veltroni in cui l’ex segretario ha spiegato che la questione al centro del tavolo e’ proprio il sostegno a Monti piuttosto che il tabu’ dell’articolo 18.

Domani Berlusconi incontera’ il presidente del Consiglio proprio per ribadire l’appoggio del Pdl all’esecutivo. Chiedera’ che ci sia ancor piu’ coinvolgimento del Pdl sulle liberalizzazioni e che il governo vada avanti senza tentennamenti sulle riforme.

Sono settimane ormai che gli ‘sherpa’ di Pdl, Pd e Terzo Polo si stanno incontrando per trovare un’intesa sulle riforme. Ma dietro ai ‘tecnici’ dei partiti ci sono altri tecnici. Costituzionalisti come Massimo Luciani, Vincenzo Lippolis, Nicolo’ Zanon, hanno partecipato a piu’ di una riunione tracciando la linea delle riforme. L’obiettivo e’ arrivare ad un accordo entro i primi di marzo.

Intanto le forze politiche gia’ guardano oltre: si aspettano i dati delle amministrative per muovere le prime mosse in vista della prossima legislatura. Ma non mancano i movimenti. Un gruppo di deputati ex Pdl – tra cui Destro, Fava, Antonione e altri – ruota da tempo attorno alla fondazione di Luca Cordero di Montezemolo. La macchina per arrivare ad un partito gia’ verso giugno e’ avviata e ora e’ stata affidata a Federico Vecchioni, ex presidente di Confagricoltura. Secondo quanto riferiscono fonti parlamentari si starebbe lavorando per costruire una struttura che possa sostenere la candidatura di Corrado Passera o di un altro ‘tecnico’ del governo.

“Ma Monti potrebbe anche essere costretto a ricandidarsi a causa della crisi economica”, spiega piu’ di un parlamentare del Pdl. C’e’ addirittura chi nel partito di via dell’Umilta’ sostiene che il Professore sia destinato a sostituire Barroso nel 2014; altri, invece, gia’ prefigurano la candidatura di Monti al Quirinale. Silvio Berlusconi ieri sera ha sottolineato ancora una volta che il partito sara’ leale nei confronti del Professore. Per quanto riguarda il partito, Berlusconi ha chiesto a tutti di aiutare Angelino Alfano. Io ho dovuto fare un passo indietro, ora tocca a voi – ha argomentato il Cavaliere – occorre che tutti lavoriate per creare una squadra di nuovi dirigenti, soprattutto di giovani.

Molti presenti, osservano fonti parlamentari, hanno pensato nuovamente che l’obiettivo di Berlusconi sia quello di costituire una propria lista. Una ultima battuta sul Milan: “Da quando ho annunciato di voler tornare a fare il presidente il Milan sta andando benissimo”.