Berlusconi chiude il Pdl: “Ora Forza Italia”. Alfano diserta. E il governo?

di Emiliano Condò
Pubblicato il 25 Ottobre 2013 - 19:51 OLTRE 6 MESI FA
Silvio Berlusconi

Silvio Berlusconi (foto LaPresse)

ROMA – Il Pdl è “chiuso”. Ora (ri)tocca a Forza Italia. Poco prima delle 20 dal vertice del Pdl, vertice disertato in evidente polemica da Angelino Alfano e dai governisti, arriva l’annuncio. Il Pdl è ufficialmente sospeso a partire dall’8 dicembre per rilanciare Forza Italia. E contemporaneamente sono sospese tutte le cariche. Il tutto con tanto di documento ufficiale dell’Ufficio di presidenza che ratifica:

L’ufficio di presidenza del Pdl ”delibera la sospensione delle attività del Popolo della Libertà, per convergere verso il rilancio di ‘Forza Italia’ già pubblicamente annunciato dal Presidente Berlusconi con un appello a tutti gli italiani che amano la libertà e vogliono restare liberi”.

E quella Forza Italia che rinasce oggi, rinasce esattamente come nel 1993. Con un uomo solo al comando. Lo stesso di 20 anni fa, Silvio Berlusconi.

A Berlusconi è affidato pieno mandato politico e giuridico per attivare le necessarie procedure, anche attraverso le convocazioni degli organi statutari, e gli conferisce le responsabilità connesse alla guida del Movimento per definire obiettivi, tempi e modi della nuova fase di attività secondo lo Statuto di “FI”. 

Tutto nelle mani di Berlusconi, insomma. Come conferma il diretto interessato: “Ora mi trovo a dover delegare le varie funzioni con il mio buon senso e la saggezza che tutti mi riconoscono”.

Quanto al Pdl non c’è stato formale “azzeramento” ma sospensione delle cariche. Ovvero sostanzialmente la stessa cosa  visto che l’obiettivo di Berlusconi è quello di svuotare il Pdl e arrivare all’8 dicembre, giorno della resa dei conti, quello in cui dovrebbe “ufficialmente” avvenire il passaggio. Con scissione? Presto per dirlo: certo le parole di fiducia che Berlusconi spende per Alfano non bastano a sanare una spaccatura che è profonda.

Alfano gode del mio affetto, della mia amicizia e della mia stima. L’ho proposto io come segretario due anni fa e penso che possa mantenere il suo ruolo”.

Ma Alfano, queste parole, non le ha sentite di persona. Ha parlato a lungo con Berlusconi nel pomeriggio, e poi al vertice non si è presentato. E con lui nessuno dei governativi. Al contrario Alfano è riunito con i suoi a Palazzo Chigi ed è più che lecito attendersi una risposta prima di domani. Quanto al destino del governo, per ora, il Pdl assicura fiducia:

”I nostri rappresentanti di governo, governo a cui continueremo a dare il nostro sostegno, nel rispetto degli impegni programmatici assunti al momento dell’insediamento, i nostri deputati e i nostri senatori sono impegnati a contrastare ogni iniziativa” contro la ripresa dell’economia.

Fiducia espressa da un partito in chiusura destinato a rinascere forse proprio senza quella componente che il governo sostiene e certamente con la componente che questo governo non digerisce. Difficile che Letta possa dormire sonni tranquilli. Anche perché il preavviso di sfratto arriva abbastanza chiaro dallo stesso Berlusconi. Prima con una fiducia condizionata ai ministri e poi con una sortita sulla questione decadenza:  “Ai ministri ho confermato la mia fiducia se si mantengono nelle decisioni prese a maggioranza nel partito”.

Sulla decadenza parole chiare: se il Pd la voterà, secondo Berlusconi,  sarà “molto difficile continuare a collaborare con un alleato con cui si siede in Cdm ma che si basa su una sentenza frutto di un disegno preciso di certa magistratura”.

Pochi minuti dopo le parole di Berlusconi arriva il commento del segretario del Pd Guglielmo Epifani:

“Ripeto quello che avevo detto prima del voto di fiducia al governo Letta: i nodi prima o poi arrivano al pettine. Il Pdl decida se crede ancora in questo governo o no e lo dica esplicitamente”. 

Il documento integrale dell’Ufficio di presidenza del Pdl

L’Ufficio di Presidenza del Popolo della Libertà, riunito a Roma oggi, venerdì 25 ottobre 2013:   1. Denuncia la persecuzione politica, mediatica e giudiziaria in corso da vent’anni contro il Presidente Silvio Berlusconi eletto liberamente e democraticamente da milioni di cittadini italiani. Un attacco che colpisce al cuore la democrazia, lo Stato di diritto, e il diritto alla piena rappresentanza politica e istituzionale di milioni di elettori.    

2. Ritiene assolutamente inaccettabile la richiesta di estromissione dal Parlamento italiano del leader del centro-destra, sulla base di una sentenza ingiusta ed infondata e sulla base di una applicazione retroattiva di una legge penale (altresì contestata da numerosi e autorevoli giuristi), palesemente contraria ai principi della Costituzione italiana (art. 25) e della ”Convenzione europea dei diritti dell’uomo” (art. 7).    

3. Ribadisce l’impegno assunto solennemente dinanzi agli elettori, nella scorsa campagna elettorale, a battersi per un rilancio vero della nostra economia, in primo luogo attraverso una significativa riduzione della spesa pubblica e una corrispondente forte riduzione della pressione fiscale che grava su famiglie, imprese e lavoratori. In tal senso, i nostri rappresentanti di governo, governo a cui continueremo a dare il nostro sostegno, nel rispetto degli impegni programmatici assunti al momento dell’insediamento, i nostri deputati e i nostri senatori sono impegnati a contrastare ogni iniziativa che vada nella direzione opposta e a proporre efficaci misure per la  ripresa della nostra economia in sintonia con le altre economie dei Paesi membri dell’Unione europea.    

4. Ribadisce l’impegno per una riforma indifferibile della giustizia italiana, sia civile che penale, l’impegno per una riforma presidenzialista delle nostre istituzioni e l’impegno per un limpido bipolarismo, che veda un centrodestra liberale e riformatore alternativo alla sinistra italiana, come accade in tutti i Paesi dell’Occidente avanzato.    

5. Ribadisce l’adesione alla grande famiglia della democrazia e della libertà in Europa, il Partito Popolare Europeo, con cui condivide la carta dei valori e di cui fa parte dal 1999.    

6. Delibera la sospensione delle attività del Popolo della Libertà, per convergere verso il rilancio di ”Forza Italia” già pubblicamente annunciato dal Presidente Berlusconi con un appello a tutti gli italiani che amano la libertà e vogliono restare liberi.  ”Forza Italia” è il Movimento a cui tanti italiani hanno legato e legano tuttora la grande speranza di realizzare una vera rivoluzione liberale e di contrastare l’oppressione giudiziaria, l’oppressione burocratica, l’oppressione fiscale    

7. Ricorda che ”Forza Italia” non è una parte, ma è un’idea, un progetto nazionale che unisce tutti e  difende i valori della nostra tradizione cristiana, il valore della vita, della famiglia, della solidarietà,  della tolleranza verso tutti a cominciare dagli avversari.  

8.  Affida al Presidente Berlusconi pieno mandato politico e giuridico per attivare le necessarie procedure, anche attraverso le convocazioni degli organi statutari, per l’attuazione di questa Deliberazione Politica e gli conferisce le responsabilità connesse alla guida del Movimento per definire obiettivi, tempi e modi della nuova fase di attività secondo lo Statuto di ”Forza Italia”.