Berlusconi: “Ciancimino è solo un bugiardo”

Pubblicato il 9 Febbraio 2010 - 10:59 OLTRE 6 MESI FA

«Bene, avanti così. Queste frottole di Ciancimino sono talmente fuori dal mondo che saranno un boomerang». Francesco Bei sulla Repubblica racconta che ieri Silvio Berlusconi era di buon umore, eccitato per il disvelamento al pubblico del suo “gioiello” – villa Gernetto – e solo “infastidito” per le rivelazioni del figlio di Don Vito sulla nascita “oscura” di Forza Italia: «È la solita storia, guarda caso queste cose vengono fuori sempre prima delle elezioni».

Secondo il quotidiano che riporta le sue frasi, il premier avrebbe voluto contrattaccare subito, ma il portavoce Paolo Bonaiuti lo avrebbe scongiurato di non mettere in imbarazzo il primo ministro croato, Jadranka Kossor, con un attacco ai giudici davanti ai giornalisti. «Bonaiuti – ha ammesso infatti il Cavaliere durante la conferenza stampa congiunta – con il suo solito sistema dittatoriale ha imposto che non ci fossero domande. Ma oggi avrei voluto dare molte risposte». Francesco Bei scrive che “il boomerang”, la tesi del “complotto a orologeria”, sarà una delle armi che il premier userà in campagna elettorale.

Intanto, domani il Consiglio dei ministri approverà il decreto annunciato dal Guardasigilli Alfano per evitare le scarcerazioni dei boss. «Quale occasione migliore – filtra dal suo entourage – per ristabilire la verità e dimostrare che “l’antimafia dei fatti” è più forte di qualsiasi calunnia?». Ma che Berlusconi ne approfitti o meno per dare addosso al “ciarlatano” Ciancimino, a questo punto è secondario. La linea è già stata tracciata e la riassume proprio Paolo Bonaiuti: «La legge sui pentiti non cambia, non c’è nessun ripensamento in atto rispetto a quanto già dichiarato dai ministri Maroni e Alfano».

Il tam-tam che per tutto il giorno è salito dal corpo profondo del Pdl è stato infatti proprio questo: dopo le parole di Ciancimino è più che mai urgente una stretta sui pentiti. «È ora di rivedere la normativa», ha tuonato Maurizio Paniz, della consulta giustizia del Pdl. E Alfonso Papa, membro Pdl dell’antimafia, proclamava “l’assoluta necessità” di intervenire sulle leggi che tutelano i pentiti.