Ricetta Berlusconi: condono fiscale, sanatoria edilizia e patrimoniale

Pubblicato il 11 Ottobre 2011 - 09:03 OLTRE 6 MESI FA

Silvio Berlusconi (Foto Lapresse)

ROMA – Un condono fiscale e una piccola sanatoria sugli abusi edilizi. Ecco la ricetta di Berlusconi per trovare i soldi per la crescita e vincere le elezioni in prima persona: “Se facciamo il condono fiscale, se lo uniamo magari a una sanatoria sui piccoli abusi edilizi e diamo una scossa all’economia, vi assicuro che le prossime elezioni le rivinciamo noi”. Questa ricetta, secondo Francesco Bei di Repubblica, ha ridato certezze a Berlusconi: se in questo modo riesce a risalire nei sondaggi alle prossime elezioni è sicuro di potersi ricandidare e vincere. Più difficile, a quanto pare, che il premier venga tentato dall’ipotesi patrimoniale. Si è parlato di un prelievo del 5 per mille sui redditi più alti, ma né Berlusconi né il Pdl vorrebbero un provvedimento che richieda ulteriori sacrifici: in questo senso invece il doppio condono sembra la risposta perfetta.

Il ritrovato ottimismo di Berlusconi avrebbe come conseguenza un irrigidimento dei rapporti con Giulio Tremonti, da sempre ostile all’ipotesi condono, soprattutto se doppio. Su questo il ministro dell’Economia ha trovato sponda nella Lega, non a caso lunedì ha incontrato Bossi, Calderoli e i capigruppo insieme al Trota, presenza immancabile delle riunioni informali in via Bellerio. A fine giornata Tremonti e Bossi hanno fatto filtrare la loro opposizione all’ipotesi condono. Pare che a un uomo del Pdl mandato dal leader leghista a sondare i suoi umori circa il condono sia arrivata questa risposta: “È roba da terroni, al Nord non serve”.

Il decreto sviluppo, “scippato” dal collega dello Sviluppo economico Paolo Romani, interessa poco a Tremonti e apparentemente alla stessa Lega. Il mantra di queste ore è : “Il decreto deve essere a costo zero” e su questo il titolare dell’Economia non sembra voler cedere.

Il malumore del partito verso Tremonti è aggravato anche dai tagli imminenti che farà sui ministeri: in programma ci sarebbe una sforbiciata da 3 miliardi al ministero di Romani, i proventi della vendita delle frequenze tv andrebbero un po’ a Maroni e un po’ a La Russa. Così da accontentare le forze dell’ordine e il ministro della Difesa che è anche coordinatore Pdl. La Gelmini può star tranquilla, per l’Istruzione solo “limature”, mentre in Consiglio dei ministri si attende l’ira della Prestigiacomo: all’Ambiente i tagli saranno di 700 milioni.