Berlusconi-D’Addario/ Avvenire: “Non abbiamo dato risalto alle intercettazioni per prendere le distanze da una vicenda che non ci convince”

Pubblicato il 24 Luglio 2009 - 17:30 OLTRE 6 MESI FA

TO170408EST_0016Nuovo capitolo nella vicenda che vede contrapposti, ormai da settimane, Silvio Berlusconi e la stampa cattolica. Nell’edizione quotidiana dell’Avvenire, è il direttore Dino Boffo ad andare alla carica. E lo fa spiegando il perché ieri non sia stato dato ampio risalto alla terza puntata delle intercettazioni che riguardano il premier e Patrizia D’Addario.

«È un modo per prendere le distanze dal seguito di una vicenda che non solo non ci convince (come è ovvio) ma che – per quanto ci è dato di capire – continua a piacere poco o punto a larga parte del Paese reale». Così si esprime il direttore del quotidiano dei vescovi nella rubrica “Il direttore risponde”.

«C’è davvero per la classe politica – si chiede Boffo – ancor prima della decenza, un “a priori” etico che va salvaguardato sempre e in ogni caso?». «Solo se una certa consapevolezza dovesse a un certo punto emergere dal dibattito – osserva – si potrà allora dire che questa tornata ha paradossalmente avuto una sua, per quanto amara utilità».

Dal premier, aggiunge il direttore, «chiarezza per ora non è venuta, ma non è questo francamente quel che oggi ci preoccupa di più».