Berlusconi, due di picche di Monti: “Io candidato con lui? Escluso”

di Daniela Lauria
Pubblicato il 13 Dicembre 2012 - 10:15 OLTRE 6 MESI FA
Silvio Berlusconi e Mario Monti (Foto Lapresse)

ROMA – Mario Monti non risponde a Silvio Berlusconi. L’offerta di candidarsi come leader di un polo Pdl-Lega, in cambio di un suo dietrofront, sembra destinata a cadere nel vuoto. Anzi di più Monti cala il due di picche ed esprime un giudizio severo: “Escludo ogni recupero di un rapporto con Berlusconi“. Scrive Repubblica che il premier, in partenza per Bruxelles, si è fatto stampare le agenzie su “quell’offerta estemporanea avanzata dal suo predecessore a Palazzo Chigi”. Ma leggendo quelle parole, racconta Francesco Bei nel suo retroscena, “ha avuto conferma dell’inaffidabilità del personaggio”.

Ufficialmente un “no comment” ma nel suo entourage c’è chi riporta una sua battuta: “È curioso questo modo di sostenere una persona togliendo contemporaneamente la fiducia al suo governo“.

E così Berlusconi finisce per avvitarsi su sé stesso in uno psicodramma che rasenta il limite del grottesco: dopo il no della Lega, dopo che l’intera Europa, Germania in testa, si è scagliata in blocco contro la follia di un suo ritorno, dopo che pure l’America di Obama ha mostrato la sua contrarietà e dopo che la Chiesa gli ha chiuso la porta in faccia. Il Berlusconi abbandonato tenta l’ultima “mossa”, una trappola per il premier e un tentativo disperato di lasciare il campo ora che sa che nemmeno lui è capace di combattere uno schieramento così imponente.

Intanto però sono molti i segnali che lasciano intendere che Monti stia valutando concretamente di presentarsi alle urne. Anche se non scioglierà le riserve prima della fine del suo mandato. Per correttezza istituzionale. Scrive ancora Bei che tra i suoi confidenti si narra che abbia chiesto delucidazioni circa la legge elettorale e la raccolta delle firme.

Conoscendo i sondaggi, Monti non si fa illusioni su chi sarà il vincitore alla Camera del premio di maggioranza. E tuttavia, in caso di risultato ballerino al Senato, potrebbe intavolarsi una discussione con Bersani su una coalizione allargata al centro montiano. Che si concluda con un patto chiaro tra i due leader sui rispettivi ruoli. Tra i montiani si sogna persino una “staffetta” con Bersani, che possa far restare ancora un paio d’anni il Professore a palazzo Chigi in attesa che si liberi per lui una posizione di vertice in Europa