Berlusconi e la sconfitta della giustizia italiana.
Così era stato deciso. Così è stato. Fiumi di champagne – festeggiare col prosecco sarebbe stato troppo nazionalista è evidente – trombette, cappellini, stelle filanti, a passeggiar per le strade d’Italia sembra quasi che sia capodanno o carnevale. Ecco, l’idea del carnevale si avvicina forse di più alle pagliacciate organizzate da quella parte d’Italia che festeggia qualcosa che in realtà non è avvenuta. La fine politica di Berlusconi.
Per intenderci, che sia chiaro, parliamo delle stesse persone che a novembre del 2011 festeggiavano con tanto di orchestra davanti al Quirinale le dimissioni dell’allora presidente del Consiglio. Forse a queste persone che hanno tirato fuori gli avanzi conservati da quel dì nel frigorifero bisogna ricordare come sono andate le cose. Già allora lo davano per finito, già allora credevano nella liberazione dal “tiranno”, ma dopo essersi mangiati anche i tappi dello champagne con cui avevano festeggiato, vista la fame che ci ha fatto patire il governo Monti, cosa è successo? Nuove elezioni. E lui era ancora lì, ma non da spettatore, bensì da protagonista della scena politica. Tanto protagonista da entrare nell’attuale governo con gli uomini a lui più vicini.
Dopo che saranno ricalcolati i tempi di interdizione in Appello, l’ex premier non potrà entrare fisicamente in Parlamento, ma lo farà in altro modo. Basti pensare a Beppe Grillo, leader di un movimento ma nemmeno candidato. E crediamo che nessuno possa negare la sua influenza politica.
Quindi, popolo in festa, spiegate a tutti perché questo non sia possibile anche a Berlusconi.
Tra un trenino e l’altro ricordate che l’elettorato del centrodestra è un po’ pigro, poco disciplinato e difficilmente indottrinabile, ma c’è una sola cosa che riesce a ricompattarlo. Ed è appena avvenuta. Chi non sta festeggiando, in questo momento aspetta con ansia il momento di votare, unica risposta concreta a ciò che reputa come un sopruso. Perché in un Paese in cui i magistrati sono famosi, qualcosa non funziona come dovrebbe.
A settembre rinascerà Forza Italia in una situazione politica nazionale che vede il PD allo sfascio, il M5S indebolito da una attività parlamentare dei suoi grillini paragonabile allo zero assoluto (a fine legislatura il ricavato della vendita degli apriscatole sarà devoluto in benificienza) e ad una destra che balbetta tremendamente nel trovare la sua strada. Per non parlare del famoso “centro” la cui morte clinica pare dichiarata da tempo.
Quindi? Il potere che questa condanna dà a Berlusconi è probabilmente superiore a quello che ha avuto negli ultimi vent’anni all’interno della scena politica italiana.