Elezioni, Berlusconi ci crede ancora: “A Milano possiamo vincere”

Pubblicato il 17 Maggio 2011 - 23:02 OLTRE 6 MESI FA

(foto La Presse)

ROMA – Silvio Berlusconi ci crede ancora e anche dopo la ‘sberla’ presa dice: a Milano la partita è ancora aperta, possiamo ancora vincere. Poi però a chi chiede se ci metterà la faccia ancora una volta in questa campagna elettorale risponde che dipende se i sondaggi gli diranno che è destinato a vincere. Se no la Moratti se la dovrà cavare da sola. Interno notte a palazzo Grazioli. Berlusconi è chiuso dentro con i vertici del Pdl per fare il punto della situazione all’indomani di una delle serate più difficili della sua carriera politica.

Dicono i partecipanti che nelle due ore di serrato faccia a faccia con i quadri del partito, il Cavaliere si è detto agguerrito e per nulla avvilito dal voto. Anche se, spiegano le stesse fonti, il premier non ha nascosto allo stato maggiore del Pdl la sua delusione per il risultato milanese con la candidata Moratti costretta al ballottaggio e in una posizione di svantaggio rispetto a Pisapia.

Nel suo ragionamento, viene riferito, Berlusconi avrebbe esortato il partito a non abbassare la guardia, rimboccarsi le maniche e lavorare sulla campagna elettorale che è ancora aperta: ce la possiamo giocare, ce la giocheremo fino all’ultimo, avrebbe affermato Berlusconi. L’obiettivo, avrebbe aggiunto, è portare a votare più moderati possibile, smascherare il candidato della sinistra Giuliano Pisapia, mostrare chi è davvero, rimotivare l’elettorato. Insomma, una chiamata al voto per tutti i milanesi per evitare che il capoluogo lombardo “finisca nelle mani dei centri sociali”. Berlusconi non avrebbe ancora deciso però se esporsi in prima fila per l’elezione del sindaco di Milano: prima di metterci la faccia, secondo le voci raccolte, davanti a palazzo Grazioli, il Cavaliere vuole vedere i numeri, cioè che margine i sondaggi offrono al recupero della Moratti nel ballottaggio del 22 e 23 maggio. Oltre naturalmente a valutare la strategia che il sindaco Moratti e i vertici del partito di Milano decideranno di intraprendere in questi 15 giorni di campagna.

Il premier ha comunque ribadito che dispone di una maggioranza compatta che consentirà al governo di fare le riforme: la solidità dell’esecutivo non sarà messa in discussione dall’esito dei ballottaggi. È questo uno dei ragionamenti fatti da Berlusconi secondo i partecipanti al vertice a palazzo Grazioli.