I “superpoteri” della Moratti solo sulla carta, i tempi tecnici mettono a rischio l’Expo

Pubblicato il 5 Ottobre 2010 - 12:06 OLTRE 6 MESI FA

I tempi stringono e a Letizia Moratti, sindaco e commissario straordinario dell’Expo 2015, potrebbero non bastare i “superpoteri” che oggi le conferirà Berlusconi per sciogliere il nodo dei terreni privati, questione che rischia di pregiudicare l’assegnazione della Expo stessa. La Moratti sarà autorizzata “ad adottare tutti i provvedimenti necessari per assicurare, nei tempi richiesti dal Bureau International des Expositions, la disponibilità delle aree che ospiteranno l’evento”.

Lunedì 4 ottobre, il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha nel frattempo dato il via libera, dopo un lungo braccio di ferro con il sindaco di Milano, all’ordinanza della Protezione civile che mette nelle mani della Moratti il potere di commissario con pieni poteri. Le quattro pagine del documento sono ora al vaglio del presidente del Consiglio, Berlusconi.

Ma la scadenza per presentarsi di fronte al Bureau International des Expositions è sempre più vicina: 19 ottobre. Entro questa data il nodo dei terreni va risolto e per fare questo la Moratti deve poter utilizzare immediatamente i superpoteri, simili a quelli del capo alla Protezione civile sia per la risoluzione del problema dei terreni sia per velocizzare la realizzazione dei progetti Expo.

Niente di più facile, visto che Berlusconi non avrà nessuna remora a firmare il documento arrivato da Milano, ma a intralciare la strada già tanto tortuosa dell’Expo 2015 potrebbero essere i tempi tecnici. L’ordinanza, dopo il placet del premier,  dovrebbe essere pubblicata sulla Gazzetta ufficiale. Passaggio indispensabile per attribuire le nuove competenze alla Moratti. E da Palazzo Marino fanno sapere che i tempi potrebbero essere più lunghi del previsto. Di fatto manca ancora il parere della Corte dei Conti. Le nuove attribuzioni al sindaco potrebbero quindi non arrivare prima del 19 ottobre.

L’assegnazione dei poteri straordinari, che il sindaco aveva chiesto fin dal 2009 (ma erano stati concessi soltanto per le opere pre Expo) lasciano intravedere la possibilità dell’esproprio su cui però il commissario ha già espresso molte perplessità: procedurali, visto che comunque sarebbe necessario un intervento della Corte dei conti per poter esercitare i poteri; di immagine, visto che conseguenza inevitabile dell’esproprio sarà un ricorso dei privati, fermi all’accordo di programma del 2007 (firmato anche dalla Regione) in cui già si precisavano gli indici di edificabilità. La Moratti insiste sulla necessità di una decisione condivisa fra Comune e Regione. Il vertice al Pirellone tra Moratti e Formigoni, per decidere il da farsi, annunciato per oggi, 5 ottobre, è stato però rimandato a mercoledì.

Per sbrogliare la matassa prima della scadenza del Bie la posizione del primo cittadino di Milano è questa: il comodato d’uso è l’unica strada per entrare in possesso delle aree Expo. Sì, perché l’acquisto dei terreni è stata già una via battuta senza successo, mentre per la terza opzione, l’esproprio, i tempi sono troppo stretti.